La Triennale di Milano ospiterà un convegno, moderato da Gianni Canova e Matteo Bittanti, al quale parteciperanno giornalisti e ricercatori universitari italiani e stranieri. Il fulcro della discussione sarà il rapporto tra la vita dentro e fuori da internet

Internet non è un paradiso, per dirla con il professor Geert Lovink, ma neppure un inferno. Non è giusto demonizzarlo solo perchè è anche un ricettacolo di frodi e violenza ma è altrettanto fuori luogo candidarlo al Premio Nobel per la pace. Ci era riuscito Wired nel 2010 ma Liu Xiaobo, scrittore, docente e attivista cinese, aveva poi vinto quell’edizione. Di certo con più merito: perchè mai erigere a monumento della pace un mezzo di comunicazione, che non ha alcun merito o demerito intrinseco, invece di un essere umano che vive, cresce, soffre e muore?

Internet non è buono o cattivo: assume per osmosi le caratteristiche di chi lo crea, di chi lo abita. L’unico responsabile è l’uomo, che ha contribuito a farlo diventare al tempo stesso parte integrante ed estensione virtuale della vita reale. E allora perchè riponiamo in lui (dovremmo dire “esso”) speranze spropositate di libertà e democrazia, rimanendo prevedibilmente delusi quando scopriamo che questo brave new world non è così diverso da quello vecchio? Quando si macchia delle solite colpe troppo umane che hanno solo cambiato abito?

Queste sono alcune delle domande che animeranno il convegno “Per una critica della ragione tecnologica. Il mondo che verrà, il mondo come è già”, che si terrà venerdì 23 e sabato 24 gennaio alla Triennale di Milano. Gianni Canova, Preside della facoltà Comunicazione, Relazioni pubbliche e Pubblicità dello IULM e Matteo Bittanti, giornalista e docente universitario, introdurranno e modereranno il dibattito. Tra i relatori che interverranno figurano il sociologo Alberto Abruzzese, il giornalista Luca Tremolada, lo scrittore Marco Belpoliti e il Professore Associato di Comunicazione della Stanford University Fred Turner. Qui il programma completo dell’evento.