Una qualità di streaming scadente nel mondo iperconnesso di oggi può avere effetti devastanti.

A cura di Ian Munford, Director Product Marketing & Enablement, EMEA

Il video on demand sta rapidamente diventando una componente chiave del nostro intrattenimento, in particolare sulle Smart TV.  Ma se i consumatori iniziano a pagare per l’accesso ai video online, allora si aspettano anche una esperienza di qualità broadcast. Esattamente come da tempo mostrano poca tolleranza verso esperienze di acquisto online non ottimali, oggi sono insofferenti verso interfacce utente malamente disegnate sui siti VOD (su ogni dispositivo), accesso lento o macchinoso ai video online e qualità di riproduzione scadente.  Infatti, una ricerca effettuata da Accenture indica che l’83% dei consumatori digitali è infastidito dalle interruzioni dei flussi TV dovuto a connessioni Internet inadeguate. Una qualità di streaming scadente nel mondo iperconnesso di oggi può avere effetti devastanti. Con un gran numero di opzioni a disposizione, i consumatori fanno presto ad abbandonare una esperienza di visione negativa, col rischio di non avere una seconda chance.

Che si tratti di un broadcaster che gestisce servizi Over The Top, di un operatore OTT puro o di una telco che distribuisce video online a pagamento, è sempre più difficile riuscire a distinguersi dalla concorrenza.  Le differenze tra un servizio e l’altro, sia in termini di programmazione sia di prezzo, sono sempre più impercettibili: per distinguersi è indispensabile saper garantire la migliore qualità video e una esperienza veloce e priva di interruzioni su tutti i dispositivi e in qualsiasi momento. E, soprattutto, poterlo fare a costi ragionevoli.

Perché è difficile distribuire contenuti premium online?

Gli stessi problemi di distribuzione via internet che per anni hanno afflitto organizzazioni di tutti i settori stanno ostacolando ora la distribuzione di video di qualità online. Oggi molti servizi OTT devono ricorrere al video rebuffering a causa della natura imprevedibile di Internet e della connettività dell’ultimo miglio al dispositivo del consumatore.  Il video IP comporterà un aumento senza precedenti del consumo di banda entro il 2018 e i fornitori OTT dovranno affrontare sfide – e incertezze – ancora più impegnative.

Come migliorare la qualità incrementando il business

Wuaki.tv, la nuova videoteca online di Rakuten con uno dei più ampi cataloghi di contenuti video in Europa, ha affrontato la sfida dello streaming video di qualità collaborando con Akamai. Definendo, un modello di misurazione della qualità del suo servizio OTT, è ora in grado di effettuare una connessione diretta tra i miglioramenti della qualità video e il successo commerciale.

Wuaki.tv ospitava i file originari e utilizzava diverse CDN per la distribuzione al fine di garantire un livello di autonomia e di business continuity. Al momento di analizzare i fattori che contribuivano a determinare KPI modesti, l’azienda scoprì che le interdipendenze e le incoerenze tra i diversi fornitori erano un fattore primario e per questo si rivolse ad Akamai. L’ottimizzazione implementata da Wuaki.tv e Akamai ha portato a migliorare di oltre il 60% i KPI. Dopo avere iniziato a distribuire i video OTT attraverso la video CDN di Akamai, Wauki ha osservato un miglioramento del 60% in questi KPI, con un conseguente aumento del 25% nella soddisfazione dei clienti e del 30% nel fatturato.

Con la maturazione del mercato OTT – e con la diffusione di nuovi formati video di alta qualità, come ad esempio 4K e UltraHD) – l’intero settore deve ripensare il modo di operare.  La distribuzione di video streaming di qualità ha un impatto diretto sulla possibilità di fidelizzare il cliente e aumentare i fatturati.  La posta in gioco è alta e i problemi sono molti – in particolare la congestione e la latenza di Internet e la necessità di servire molteplici dispositivi e piattaforme. Tuttavia, grazie all’investimento fatto per migliorare la qualità dello streaming gli operatori OTT potranno aspettarsi un minore tasso di abbandono di spettatori, maggiore engagement e una maggiore percentuale di clienti ricorrenti, generando in definitiva più fatturato.