Cogliere la forza dirompente dell’innovazione per non rimanere indietro

La cosiddetta Application Economy impone alle aziende di essere agili, utilizzare le API (Application Programming Interface), adottare il modello DevOps e compiere ingenti investimenti in sicurezza. Inoltre la tempistica dell’innovazione in ambito aziendale è molto cambiata e le imprese devono fare leva sul software come principio ordinatore per conquistarsi un ruolo di rilievo in un mondo soggetto a continui mutamenti. Il software permette infatti alle aziende di identificare e cogliere in tempo utile le opportunità offerte dall’innovazione.

“Sono intercorsi quindici anni fra l’introduzione del personal computer nel 1978 e il primo Internet browser nel 1993. Dall’Internet browser a Facebook ne sono passati solo nove. Questo ritmo di ‘compressione delle innovazioni’ si fa sempre più serrato. – ha spiegato Mike Gregoire, CEO di CA Technologies – I primi veri smartphone sono usciti verso la metà della prima decade degli anni 2000. Ci sono voluti solo cinque anni per la comparsa della sharing economy. Si deve cogliere il vento quando si leva – altrimenti si rischia di rimanere indietro. Il lasso di tempo in cui si riesce a navigare con le vele spiegate si riduce sempre di più. I libri di storia sono zeppi di storie di grandi aziende che un tempo sembravano imbattibili… ma poi hanno calcolato male la frequenza di compressione delle innovazioni. Oggi l’innovazione è incredibilmente democratica – e veloce. Oltre a diffondersi a un ritmo esponenziale”.

Il software come principio ordinatore

Com’è possibile convertire in prodotti e servizi migliori tutta la potenza, connettività e innovazione disponibile? “Attraverso il software” spiega Gregoire. “Non il software inteso come puro prodotto tecnologico, bensì il software come principio ordinatore dell’azienda. Il software con tutta la sua capacità di fungere da leva di innovazione e crescita. Il software permette di essere scalabili, riduce gli attriti e conferisce velocità. Il software crea modelli di business completamente nuovi”, ha aggiunto Gregoire.

Prospereranno quindi le imprese che si dimostreranno in grado di cogliere il vento dell’innovazione incanalandone l’energia per erogare soluzioni più rapide nel nuovo mondo digitalizzato, mentre soccomberanno quelle che se la prenderanno comoda.