In questo articolo vediamo alcune regole e curiosità legate al poker

Strategia, calcolo probabilistico, adrenalina: il poker è un distillato di tutto questo, ma non solo: è anche una disciplina sportiva con tornei internazionali che richiamano partecipanti da tutto il mondo, oltre che un tassello culturale dello storytelling contemporaneo, metafora della vita, rito collettivo celebrato dalla letteratura e dal cinema. E’ possibile raccontare il poker da innumerevoli prospettive e punti di vista e, in tanti casi, sono la quotidianità e le relazioni interpersonali ad essere analizzate e raccontate attraverso il gioco e le sue mille sfumature. Chi vi si avvicina per la prima volta ha davanti a sé un percorso di apprendimento che può durare per tutta la vita e non perché sia difficile, ma perché una volta imparate le regole di base non si smette mai di crescere e di migliorare la propria tecnica e le proprie doti strategiche. Ma non solo. Per chi ama questo passatempo e desidera approfondirne la conoscenza, esiste una ricca gamma di varianti che garantisce una fonte inesauribile di regole e tip con cui arricchire il proprio bagaglio. Raggiungere l’eccellenza nel mondo del poker è un pò come partire per un viaggio: passo dopo passo c’è sempre da scoprire e imparare cose nuove. Come ogni viaggio che si rispetti, tuttavia, anche quello alla scoperta del poker inizia per gradi: noi lo facciamo insieme attraverso una panoramica dedicata alle regole più facili e a quelle più complesse.

Un tuffo nella storia

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Prima di iniziare il nostro excursus sulle regole, andiamo alle origini del gioco che, negli ultimi anni, con l’approdo sulle piattaforme online, ha fatto il suo ingresso anche nel mondo dell’intelligenza artificiale.

Come accade per molte pratiche ludiche, anche per il poker stabilire una datazione esatta è piuttosto difficile: tangenze con altri giochi di carte e stratificazioni storiche, spesso cancellano i punti di snodo cruciali che ne hanno scandito l’evoluzione. Di certo una prima collocazione storica del poker ci porta negli Stati Uniti del XIX secolo: a darci questa indicazione è l’attore inglese Joe Crowell che nelle memorie redatte durante gli anni trascorsi in America ha annotato un dettaglio molto preciso: nel 1829 a New Orleans il gioco prevedeva un mazzo di 20 carte e massimo 4 partecipanti. Momento chiave per la nascita delle versioni alternative è la Guerra di secessione americana: è in questa fase che vedono la luce il Draw poker, lo Stud poker e il Community card poker, seguiti poi dal Razz e dallo Hi – Lo. Il XX secolo, infine, è il momento di massimo successo e diffusione per il Seven card stud, mentre negli anni ’50 si diffondono il Texas hold’em e l’Omaha.

Questa panoramica ci porta al cuore delle regole del poker: accanto a quelle basilari, fondamentali per iniziare a giocare, passeremo in rassegna un paio di varianti che richiedono un pò di allenamento in più e osserveremo da vicino la combinazione di carte più rara e potente: la Scala reale.

Prima è però importante analizzare le basi del poker, che accomunano tutte le varianti.

L’operatore di spicco nel mercato del poker online italiano riporta una guida semplice ma allo stesso tempo esaustiva, che racchiude tutti i segreti ed i consigli per imparare a giocare a questo gioco. È infatti importante per un provider di questo livello, che gli utenti conoscano al meglio le modalità di gioco che possono essere decisive nei tornei o nelle partite. E quindi, per questa ragione la sua risulta essere la guida più completa sulle regole del poker.

Le tre regole più facili del poker

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Per i principianti il primo approccio con il mondo del poker avviene attraverso il 5 card draw, la versione tradizionale. Ecco i rudimenti:

  • un pò di numeri: la formula 5 card draw coinvolge da 2 a 10 giocatori e prevede l’impiego di un mazzo francese con 52 carte dall’asso al re per ciascun colore senza jolly. Il gioco è scandito diversi round: ognuno parte con la distribuzione di cinque carte a ciascun giocatore. L’obiettivo è vincere il montepremi, il cosiddetto piatto, ottenendo la mano migliore e puntando su una strategia in grado di indurre gli altri partecipanti ad abbandonare la manche. Nel 5 card draw per stabilire la carta più bassa da mettere in gioco si sottrae a 11 il numero dei giocatori: questa formula nel poker europeo viene chiamata “stripped deck”.
  • Mazziere e round: il dealer, ovvero il mazziere, è di solito uno dei giocatori a turno, ma in tornei ed eventi ufficiali questo ruolo viene ricoperto da una persona esterna al gioco. Per identificare il mazziere viene usata la fish bottone. Una volta avvenuta la distribuzione delle carte si procede con le puntate iniziali. Le possibili mosse per ciascun giocatore sono tre: check (controllare), call (vedere), raise (rilanciare). E’ possibile controllare, dunque fare check, solo se non sono state effettuate altre puntate. Questa mossa, chiamata anche cip, offre la possibilità di restare in gioco senza puntare. Quando il giro entra nel vivo è possibile scegliere se vedere, pareggiando dunque la puntata che è presente sul tavolo, o rilanciare, aumentandone il valore. Se un giocatore sceglie di uscire dal gioco, fa “fold” (passa): per lui il turno viene considerato concluso. Al termine del giro per i partecipanti rimasti in gioco arriva il momento dello show-down, vengono dunque mostrate le carte e viene effettuato il calcolo dei punteggi: vince il giocatore che ha la mano più alta, mentre in caso di parità tra due partecipanti si fa split pot del piatto e il montepremi viene diviso tra i due vincitori.
  • La gerarchia delle mani: dopo aver preso confidenza con i tipi di puntate possibili possiamo entrare nel merito dei punteggi. Iniziando dal più basso, troviamo la carta alta, in questo caso lAsso è quella più alta mentre il 2 è la più bassa, la coppia, cioè due carte dello stesso valore, la doppia coppia, due coppie dello stesso valore, e il tris, cioè tre carte di pari valore. Se alle tre carte di punteggio equivalente si accompagna una coppia, abbiamo un full. Con il poker, invece, abbiamo quattro carte di pari valore.

Al vertice della gerarchia delle mani ci sono poi le scale e questo ci porta a parlare degli aspetti più complessi del poker.

Tra scale e varianti: quando il gioco si fa duro

Come abbiamo visto, comprendere i primi step del poker è molto semplice, ma quando entrano in campo la rarità di alcune mani e le varianti, il gioco si fa ancora più avvincente.

Partiamo dalle scale: in generale quando un giocatore si trova in mano cinque carte di qualsiasi seme in sequenza, si dice che ha una scala, quando le cinque carte in sequenza sono dello stesso seme parliamo di scala a colore. Se invece il seme è lo stesso, ma le carte non sono in ordine numerico, la combinazione ottenuta si chiama colore. La situazione si complica con quella che viene considerata la mano più alta in assoluto, la scala reale: in questo caso abbiamo cinque carte dal 10 all’asso dello stesso seme, una vera rarità in termini probabilistici, basti pensare che nel poker a cinque carte le possibilità di ottenerne una sono 1 su 649.740.

Se con la scala reale abbiamo inaugurato il paragrafo dedicato agli aspetti più complicati del poker, con le varianti completiamo il discorso e parliamo dell’Omaha Hi – Lo e del 7-card stud.

Nel primo caso la particolarità risiede nel fatto che allo show-down il pot viene suddiviso per premiare sia la mano più alta che quella più bassa, in questo caso il grado di difficoltà, soprattutto per i principianti, aumenta perché non è sufficiente concentrarsi  sulla mano più forte, ma bisogna valutare anche le composizioni con punteggio minimo.

Il 7-card stud, invece, prevede per ciascun giocatore la distribuzione di carte individuali, alcune delle quali rimangono coperte. Sebbene da un punto di vista tecnico questa variante sia semplice da imparare, la complessità sta tutta nella parte strategica: la presenza di alcune carte coperte rende difficile comprendere la forza potenziale della mano avversaria.

Il poker è un gioco ricco di sfaccettature e livelli di complessità: riserva piacevoli momenti di svago sia ai neofiti che ai professionisti e, grazie alle numerose varianti, offre l’opportunità di scoprire modalità di gioco sempre nuove. Su questo fronte anche chi è alle prime armi può trovare stimoli interessanti: affinare la propria strategia personale e allenare la mente con il calcolo probabilistico, infatti, sono solo due degli aspetti più interessanti legati al poker e all’universo che gli ruota intorno. Provare per credere.