I dipendenti vanno formati per evitare che i loro comportamenti possano compromettere l’azienda

Il fenomeno del “dipendente connesso”, come riportato da un recente a articolo che riprende dati IDC sulla mobilità del personale, è molto pericoloso qualora l’utente non venga istruito correttamente ad un uso diligente dei suoi dispositivi. Cosa intendiamo per diligente? Il semplice buon senso del padre di famiglia e l’accortezza a seguire le poche regole che un reparto IT aziendale normalmente dispensa ai suoi utenti.

Questo trend non è però una moda o un attaccamento al dispositivo dovuto unicamente a un uso privato dei device per attività social o altro, ma è spesso la realtà aziendale e lavorativa a “obbligare” il dipendente a farne un utilizzo continuo.

Negli ultimi dodici mesi la mobility e la politica del BYOD hanno preso sempre più piede all’interno di aziende di grandi dimensioni, ma possiamo dire che anche le imprese più piccole – dove è necessario garantire al dipendente un ufficio in mobilità – si stanno orientando all’adozione di soluzioni MDM (Mobile device management).

Fino a qualche anno fa infatti, all’utente mobile si garantiva esclusivamente la posta elettronica, oggi invece può disporre in maniera sicura di posta, dati e applicazioni aziendali. Le nuove tecnologie MDM, BYOD, DLP o similari assicurano che i dati aziendali siano gestiti in sicurezza anche su dispositivi mobili e, in caso di furto o smarrimento, è possibile applicare politiche volte a tutelare i dati contenuti nel dispositivo.

Ma tutto questo può garantire al 100% la sicurezza dei nostri dati? Purtroppo no, rimarrà sempre di fondamentale importanza la parte di formazione ed istruzione dell’utente ad un utilizzo corretto del dispositivo a lui assegnato.

A cura di Salvatore Marcis, Technical Support Engineer di Itway VAD