Meglio un conto con basse spese e pochi servizi o uno con costi più elevati ed altrettanti servizi?

Conti correnti online

Se volessimo spiegare ad un bambino cos’è un conto corrente, molto probabilmente lo descriveremmo come un salvadanaio custodito dalla banca in cui entrano i soldi che guadagniamo ed escono quelli che utilizziamo per le spese legate alla vita di tutti i giorni. In realtà quella che era stata pensata come una definizione per bambini ben spiega (anche agli adulti) cos’è di base questo prodotto bancario. Un prodotto in cui da una parte ci sono dei soldi, i nostri, e dall’altra c’è un servizio che è quello corrisposto dalla banca, e come tutti i servizi, anche quelli bancari hanno dei costi.

Il successo dei conti correnti on line

Negli ultimi anni, grazie alla diffusione di massa del web e degli strumenti informatici, si sono affermati, accanto ai servizi bancari “tradizionali”, i conti correnti online; questi prodotti bancari garantiscono, a fronte di una gestione prevalentemente online delle operazioni, costi più bassi e servizi più flessibili.

Oggigiorno sul mercato è possibile trovare decine di prodotti di questo tipo; negli ultimi anni, infatti, si sono affermati, accanto  ai prodotti delle banche che operano esclusivamente online (come ad esempio Ing Direct), i conti online delle banche “tradizionali” che, per rimanere competitive, hanno scelto di lanciare servizi di homebanking e mobile baking.

Insomma, di fronte ad un’offerta così ampia, non è affatto semplice individuare il conto corrente online migliore. Come fare quindi per scegliere il conto corrente online? E quali sono i criteri da utilizzare per la scelta? Fondamentalmente, così come per i conti correnti tradizionali, bisogna prestare attenzione a due fattori: i costi e i servizi offerti.

I costi

I costi di un conto corrente sono di due tipi; quelli legati alla funzionalità del conto e quelli da pagare a prescindere. In questo secondo insieme rientrano i bolli governativi che ammontano a circa 40 euro annui, e le tasse sugli eventuali interessi maturati sul conto. I costi funzionali sono invece quelli legati all’operatività di un conto; possono infatti essere imposti dalla banca  dei costi per i prelievi, per le operazioni da sportello o online, e per i pagamenti effettuati.

Tutti i costi, sia quelli funzionali, sia gli altri sono applicati a discrezione della banca. Non è vero, quindi, come spesso si sente dire che il conto corrente debba necessariamente prevedere delle spese. Esistono diverse proposte sul mercato di conto corrente a zero spese e con tutti i servizi di base (prelievi da bancomat e bonifici) gratuiti. Bisogna solo cercarli in mezzo al marasma di offerte del settore bancario, considerando il criterio di base che è questo: a parità di servizi offerti dovremmo aprire un conto corrente che diminuisce i costi totali di gestione.

I servizi

Questi costi sono legati ai servizi di cui usufruiamo; per questo un altro criterio importante nella valutazione di un conto corrente dovrebbe essere quello di preferire quelle soluzioni in cui sono compresi solo i servizi di cui abbiamo strettamente bisogno; tutti gli altri, se li abbiamo gratuitamente è bene, altrimenti meglio rinunciarvi perché pagheremmo per dei benefit di cui non usufruiremo mai o quasi mai.

Quali sono i servizi di base per un correntista tipo? Carta bancomat, bonifici e pagamenti delle utenze; come servizio opzionale possiamo invece considerare una carta di credito o di debito. Se invece si opera nel commercio o come liberi professionisti dovremmo anche considerare strumenti addizionali come il POS per consentire i pagamenti tramite carta ai nostri clienti. Non rinunciamo infine ai sistemi di gestione del conto tramite internet; sono ormai indispensabili perché consentono con estrema comodità di effettuare tutte le operazioni di base da casa propria a qualsiasi ora.

Luca Brozzi