Smau Londra ha dimostrato che gli innovatori italiani continuano a scegliere la capitale inglese come trampolino di lancio

Gli innovatori italiani sognano Londra: la Brexit non fa paura

Smau | Italy RestartsUp in London, l’evento organizzato da Smau e da ICE, ha coinvolto più di 500 partecipanti, creando un collegamento concreto tra innovatori italiani e londinesi. Aziende come Dompé, Gruppo Sella, Leonardo, Sirti che già da tempo hanno avviato progetti che prevedono un’apertura verso le idee e le innovazioni provenienti dall’esterno, proprio per far fronte ai rapidi cambiamenti del mercato.

Raffaele Trombetta, Ambasciatore Italiano a Londra, ha dato il via alla seconda con queste parole: “Londra è diventato un vero e proprio hub internazionale per le startup e le imprese, in grado di offrire moltissime opportunità, anche di capitali: un tema fondamentale per le startup che necessitano di risorse per poter crescere. Questo è il posto ideale per poterlo fare.”

“Smau Londra è stata un’ottima occasione per chiudere il cerchio, aperto lo scorso anno in occasione di Smau Berlino, dove abbiamo lanciato la nostra Call “Side by Side 4 Innovation”, ha affermato Marco Mazzola, Knowledge Transfer Senior Specialist di Dompé. “Proprio in questa cornice, infatti, abbiamo presentato le startup vincitrici della Call: BIOND Solutions BV (conosciuta come BI/OND), spin-off dell’Università di Delft (Paesi Bassi) per l’area oftalmologica e quello della start-up GeckoBiotech di Roma per l’area nutrizione e benessere. Riteniamo che Smau sia un ecosistema di grande valore per le startup e, come Dompé, vogliamo non solo premiare le idee vincitrici della call, ma anche aiutare le startup che entrano nel nostro network a crescere: ecco perché abbiamo portato le due realtà vincitrici della Call a Smau Londra.”

“La partecipazione del Gruppo Sella a Smau Londra si inserisce nella nostra strategia di crescita nell’open innovation e nel Fintech, non solo come sostegno alla raccolta di capitali per le Pmi, ma anche come abilitatori di un ecosistema aperto che possa aiutare le imprese ad adottare nuovi strumenti di ricerca e sviluppo orientati all’open innovation stessa. L’attività di matching – fra startup, corporate ed il nostro modello di Open banking – è, infatti, al centro della nostra proposta di servizio e in questo contesto, l’incontro con startup già indirizzate verso una fase di scale up e gli altri operatori di mercato ha confermato la validità del nostro approccio collaborativo e di coopetition” ha aggiunto Paola di Rosa, Innovation & Partnership di Banca Sella.

“A Smau Londra abbiamo presentato il nostro approccio all’Open Innovation – ha dichiarato Pietro Urbano Mimmo, Head of Innovation & Communication di Sirti. Un approccio strutturato che prevede la realizzazione di tavoli di lavoro dove riuniamo le startup e i nostri clienti. E’ quella che noi chiamiamo Filiera per l’innovazione: si lavora insieme per risolvere problemi reali. Abbiamo inoltre presentato Imprenditivity, un progetto lanciato circa un anno fa da Sirti e che, nella sua prima fase, ha coinvolto tutti i dipendenti dell’azienda, i quali hanno presentato proposte progettuali per risolvere le problematiche aziendali. Le idee premiate in questa prima fase diventeranno delle challenge che l’azienda proietterà verso l’esterno, alle startup in primis, che dovranno realizzare, insieme ai team interni dell’azienda, un business plan. I progetti che saranno in grado di generare valore per l’azienda riceveranno una commessa per la loro realizzazione effettiva.”

Sono stati molti i partner internazionali che le startup hanno incontrato, nell’ambito dei panel tematici che si sono susseguiti al The Old Truman Brewery, nei momenti di matching one-to-one così come nei tour dei luoghi dell’innovazione, che hanno presentato diversi programmi di Open Innovation di realtà basate a Londra come Wayra, l’acceleratore del gruppo spagnolo Telefónica, Founders Factory, Istituto Marangoni, Google for Startups e Digital Catapult. Un assaggio di quanto presentato ai tour arriva dalle parole di alcuni degli speaker che hanno guidato la delegazione italiana alla scoperta di questi luoghi: “Nel Regno Unito abbiamo aperto dieci programmi di accelerazione rivolti a startup di differenti settori. Il nostro ecosistema molto attivo che comprende non solo startup, ma anche imprese, formatori, venture capital e stakeholders” ha affermato Anthea Greco, Head of Partnership di Wayra – Telefònica.

“Foward Fooding è una piattaforma che riunisce a livello mondiale gli attori dell’industria del food and beverage: uno dei nostri compiti è quello di mettere in connessione granfi aziende con le startup e favorirne la collaborazione” ha aggiunto Alessio d’Antino, Fouder e Ceo di Foward Fooding.

A queste parole si aggiungono quelle di Alice Ferrari, strategic partnership lead di Founders Factory: Founders Factory è un acceleratore/incubatore di startup supportato da sette corporate investors ciascuno dei quali rappresenta un settore operativo. Questi si estendono da L’Oreal per Beauty, Aviva per Fintech, The Guardian Media Group per Media, easyJet per Travel, M&S per Retail, CSC per AI e Big-data e Holtzbrinck per Ed-Tech. Per ogni diverso settore Founders Factory investe in 5 startup l’anno prendendo tra i 4-7% di equity e avviando un programma di sviluppo che comprende business development, partnerships, marketing, fund raising, ecc. Come incubatore si occupa di creare due startup l’anno per ciascun settore, collaborando con i corporate investors e beneficiando del loro supporto, informazioni ed esperienza per avere un vantaggio rispetto ad altre startup con un simile prodotto.

I prossimi appuntamenti con Smau saranno a Bologna il 6 e 7 giugno, Berlino il 19, 20 e 21 giugno, Milano il 22, 23 e 24 ottobre e Napoli il 12 e 13 dicembre.