Alla vigilia dell’entrata in vigore del GDPR, l’evento ne illustra le potenzialità in termini di apertura del mercato digitale

Si è svolto lo scorso 27 marzo presso Palazzo Farnese a Roma l’evento “GDPR e protezione della privacy dei cittadini europei: implicazioni sociali ed economiche”, organizzato da Qwant – motore di ricerca europeo impegnato nel rispetto della privacy – in collaborazione con le Ambasciate di Francia e della Repubblica Federale di Germania in Italia.

Diverse le riflessioni e le necessità emerse in tema di privacy, soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti a livello mondiale che hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di regole chiare a tutela delle persone e dei loro dati personali.

L’entrata in vigore della GDPR (General Data Protection Regulation) il prossimo 25 maggio, ha precisamente l’obiettivo di definire una regolamentazione precisa a cui dovranno aderire tutte le aziende e le istituzioni europee e quelle che operano nel Vecchio Continente. “L’Europa è all’avanguardia in materia di privacy – ha sottolineato Giovanni Buttarelli, Garante Europeo della Protezione dei Dati (GEPD) – È fondamentale che tutti gli Stati membri, i soggetti pubblici e privati, si adeguino al Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali. La nuova normativa, infatti, rappresenta uno strumento di democrazia moderna e si pone come mezzo cardine della cybersicurezza.”

Violare le regole della privacy e profilare una persona a sua insaputa “non significa soltanto violare i diritti dei consumatori, ma anche alterare il level playing field – ha dichiarato Giovanni Pitruzzella, Presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – L’Autorità francese sta intervenendo sui big data, mentre quella italiana è già entrata nel merito utilizzando gli strumenti di tutela dei consumatori come la Direttiva Europea sulle Pratiche Commerciali Sleali. In Europa, quindi, è necessario proteggere lo sviluppo di un mercato digitale senza però dar luogo all’abuso del potere economico a scapito dei consumatori.”

Qwant, che non utilizza alcun strumento di profilazione e che da sempre fa del rispetto della privacy il proprio valore principe, auspica l’apertura del mercato dei motori di ricerca in quanto “solamente un mercato plurale può essere garanzia di completezza e possibilità di scelta – ha commentato Eric Leandri, Presidente e Co-Fondatore di Qwant – Solo la presenza di molteplici attori può permettere al web di restare un luogo democratico in cui le persone possono fruire di un’informazione libera fatta di contenuti oggettivi e non basati su ciò che i motori sanno di noi. È necessaria un’alternativa europea che, tra l’altro, abbia i propri server e infrastrutture in Europa a garanzia della difesa dei dati delle persone.”