Sono 600 miliardi i documenti potenzialmente dematerializzabili ogni anno. Con la fatturazione elettronica si risparmierebbe 7 euro a fattura.

Dematerializzazione

In Italia ammontano a circa 600 miliardi all’anno i fogli legati ad attività di business potenzialmente dematerializzabili: si tratta di quasi 45 miliardi di documenti, la cui gestione comporta quasi 10 miliardi di ore/anno perse. Uno “spreco” enorme quindi. Qualcosa però sta iniziando a muoversi nel mondo della pubblica amministrazione:

A decorrere dal prossimo 6 giugno entrerà ufficialmente in vigore il decreto 3 aprile 2013, n.55 con l’obbligo di fatturazione elettronica. – ha sottolineato  Federico Berti, Marketing Manager di ItAgile e Blogger di Firma Facile – A questo proposito c’è però un ritardo sistemico che interessa sia gli operatori economici che la PA. Complessivamente sono circa 2 milioni i fornitori interessati, ma ad oggi solo il 2% di loro è già in grado di interagire con le PA sul  canale MePA. Si contano 60 milioni di fatture scambiate all’anno per un valore di 135 miliardi di acquisti. Si tratta di un giro di affari che, se modernizzato, può portare a notevoli vantaggi e risparmi economici. Mancano solo 71 giorni: il countdown è già iniziato”.

Ci si deve quindi sbrigare per essere compliance, anche se come si può vedere dai numeri presentati, i problemi non mancano.

La dematerializzazione, ovvero la sostituzione del documento cartaceo con il documento elettronico e la sua trasmissione e gestione per via informatica e telematica, viene presentata talora in maniera eccessivamente semplicistica, come mera sostituzione di supporti. – ha puntualizzato l’Ing. Giovanni Manca, esperto di digitalizzazione documentale nelle PA e sicurezza ICT –  In realtà si tratta di un processo che riguarda grandi aziende, così come micro e piccole imprese e che comporta obblighi prescritti dalla legge che tutti devono seguire. Solo in questo modo si potranno ottenere ingenti risparmi: una riduzione dei costi di 7 euro a fattura se gestita in formato elettronico e 5,2 euro per ogni singolo documento vidimato con una firma elettronica.

Il risparmio è senza dubbio significativo, e potrebbero tornare utile in un periodo di crisi come questo.