Akamai, dopo aver sostenuto il Microsoft Ventures Accelerator, ha stilato una serie di consigli ai futuri imprenditori

startup

Negli ultimi mesi la sicurezza informatica è diventata una tematica molto importante soprattutto alla luce della crescente sofisticatezza degli attacchi, ma anche a causa dell’espansione del numero di dispositivi potenzialmente colpibili. Per questo, a luglio 2014, Microsoft e Akamai Technologies, in collaborazione con Jerusalem Venture Partners (JVP), hanno lanciato il primo acceleratore di startup proprio nel campo della security.

A circa 6 mesi dall’avvio del progetto, sono stati annunciati i nomi delle 6 realtà che hanno completato il Microsoft Ventures Accelerator. Si tratta di Data Flow, Siemplify, Hermetic, Capy, ScadaFence, and MinerEye. Queste startup (per maggiori info QUI) hanno beneficiato del know-how di società come Microsoft e Akamai, con quest’ultima che si è offerta di investire $25.000 in ognuna di esse, attraverso l’acquisto di obbligazioni convertibili.

Alla luce dell’esperienza accumulata e ai risultati ottenuti dalle startup accelerate, Akamai ha predisposto una serie di suggerimenti a favore dei futuri imprenditori.

1. Una cosa alla volta

Pur avendo risorse limitate, le startup devono pensare a tutti i diversi aspetti per far si che la propria idea diventi un successo imprenditoriale: costruire il prodotto, proporre un’idea, analizzare il mercato, trovare investitori, analizzare i competitor e così via.

Al progetto, hanno partecipato startup che si trovavano in diverse fasi “evolutive”: alcune avevano già avuto il sostegno finanziario e quindi sono riuscite a concentrarsi sula fase Proof of Concept, altre non avevano prodotti reali (solo un concept) e hanno quindi dovuto sviluppare la versione 0.1 prima di poter procedere, altre hanno invece deciso di focalizzarsi sulla raccolta fondi, deviando tutta l’attenzione solo su questo. La lezione più importante? Non fare troppe cose alla volta. Farne meno, ma in modo eccellente.

2. Tecnologia non significa prodotto

Molte delle startup seguite, hanno costruito delle tecnologie molto interessanti ma stavano cercando il giusto prodotto sui cui farle funzionare. Un lavoro che richiede molta pazienza e molti sforzi. Molti processi di analisi e ritorni al punto di partenza per chiarire chi sia l’utente del prodotto finale e per definire il corrretto marketing mix. La principale lezione imparata da questo processo è che le grandi idee da sole sono insufficienti (vedi Google con i suoi Google Glass). È necessario percorrere un lungo processo di convalida prima di trovare il giusto prodotto che incarni la grande idea iniziale. Prendere questo processo alla leggera non porterà ad altro che frustrazione, a prodotti sbagliati e molto probabilmente al fallimento.

3. Siate umili

Hai una grande idea che sta per cambiare il mondo. Sai che stai andando nella giusta direzione e quelli che lo mettono in dubbio semplicemente non capisco. Fortunatamente la maggior parte degli imprenditori è abbastanza umile da riconoscere ciò che non conosce e dunque a cercare aiuto e consulenza. Non sempre un mentore riesce a dare una mano, ma per molti uno scambio di opinioni è davvero utile per andare nella giusta direzione.

3. Gli acceleratori funzionano!

Non sapevamo cosa aspettarci quando ci siamo uniti a Microsoft per dare il via a questo cybersecurity accelerator ma possiamo affermare con certezza che tutte le aziende che volevano davvero utilizzare l’acceleratore come piattaforma per il miglioramento, hanno davvero beneficiato del programma. Queste aziende sono oggi più focalizzate, più mature in termini di prodotto e leadership, alcune addirittura hanno ricevuto un finanziamento e installazioni beta.