Il Presidente di Asstel Sarmi sottolinea l’importanza della chiarezza del quadro normativo all’interno del Codice Europeo delle Telecomunicazioni.

Codice Europeo delle Telecomunicazioni

Si è conclusa l’audizione della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, alla quale ha partecipato attivamente il Presidente di Asstel Assotelecomunicazioni, Massimo Sarmi che ha dichiarato: Riteniamo che il recepimento del nuovo Codice Europeo delle telecomunicazioni e comunicazioni elettroniche in attuazione della direttiva UE 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, costituisca un passaggio normativo fondamentale per il settore TLC e, conseguentemente, per la realizzazione dei progetti di trasformazione digitale contemplati dal PNRR stesso entro il 2026 e nella cui direzione si inserisce positivamente il Piano Italia a 1 Giga compreso nel progetto Reti Ultraveloci. E’ pertanto indispensabile definire regole omogenee a livello comunitario, avendo cura di non porre l’Italia in una condizione diversa rispetto agli altri Paesi Europei”.

Il Presidente Massimo Sarmi ha poi aggiunto: “In particolare, il recepimento del Codice Europeo delle telecomunicazioni deve migliorare l’equilibrio complessivo del mercato italiano per renderlo più attrattivo sia verso gli investitori, sia verso gli headquarter delle multinazionali. Alla luce infatti degli ambiziosi obiettivi che il nostro Paese si è dato per accelerare ed estendere le reti VHCN sull’intero territorio nazionale, l’impegno delle Istituzioni per il settore, anche nel recepire il nuovo quadro normativo, deve riguardare la sostenibilità dell’industria, il processo di digitalizzazione e la semplificazione delle norme e delle procedure sotto il profilo consumeristico e per quanto attiene alle autorizzazioni amministrative per la realizzazione delle reti” .

In un momento come quello attuale nel quale la Filiera TLC è impegnata a realizzare un progetto così ambizioso come il Piano Italia 1 Giga, il recepimento del Codice Europeo delle telecomunicazioni deve rappresentare un’opportunità e quindi non comportare ulteriori oneri a carico del settore, in un contesto in cui da tempo l’Associazione denuncia forti difficoltà per la sua sostenibilità”, ha continuato Massimo Sarmi che ha poi concluso così: “È necessario un ripensamento di questi aspetti e auspichiamo che le nostre istanze e preoccupazioni trovino ascolto e accoglimento da parte del legislatore nazionale”.