Nel 2017 l’adozione di questa tecnologia crescerà del 22%, ma le aziende, oltre che per la sicurezza della nuvola temono i maggiori costi e la capacità di integrazione con le applicazioni esistenti

L’adozione del cloud privato sta rapidamente raggiungendo la maturità, con quasi i due terzi (60%) delle aziende che ha registrato livelli di adozione intermedi o avanzati. Tra due anni questa percentuale crescerà ulteriormente, raggiungendo l’82% nel 2017. A rivelarlo una recente ricerca Oracle e IDG Connect condotta a livello EMEA.

La maggior maturità del cloud privato implica che le aziende hanno fatto dei grandi progressi nella realizzazione di progetti cloud. L’elemento più importante di un’infrastruttura cloud privata – a detta degli intervistati – è la possibilità di avere la governance sotto controllo (34%), seguita dalla standardizzazione dell’IT (27%), dal supporto dei principali responsabili delle decisioni (25%) e dalla possibilità di garantire un’efficace change management dell’IT (17%).

Se si fa riferimento alle diverse tipologie di nuvola all’interno del cloud privato, si nota che l’approccio Software-as-a-Service (SaaS) (68%) viene considerato come il più importante davanti a Database-as-a-Service (DaaS) (61%) e Platform-as-a-Service (PaaS) (57%). Tuttavia, tale situazione evolverà nel corso dei prossimi due anni laddove i servizi DaaS (29%) diverranno la forma più importante di cloud privato, rispetto a quelli PaaS (26%) e SaaS (23%).

Non mancano però le preoccupazioni riguardanti la nuvola: alle barriere tradizionali all’adozione di cloud privati – quale ad esempio la sicurezza (citata dal 55% degli intervistati) – se ne sono aggiunte di nuove come la standardizzazione IT, la capacità di integrarsi con le applicazioni esistenti (47%), le competenze disponibili (45%) e i costi per l’hardware (44%). Si tratta di elementi che spiegano perché le aziende considerano l’approccio ibrido prioritario per l’espansione del cloud in azienda. Non a caso si osserva che il 36% delle aziende sono più propense a scegliere la via ibrida per sviluppare la nuvola, rispetto al modello privato (32%) e pubblico (17%).