Nel corso degli ultimi anni, il consumo di prodotti contenenti CBD (cannabidiolo) è cresciuto in maniera considerevole; questo trend è stato alimentato sia da un progressivo adeguamento delle normative nazionali sia dallo sviluppo di e-commerce specializzati. Questo mercato quantomeno peculiare ruota principalmente attorno ai derivati di una particolare varietà di canapa, nota come cannabis sativa. […]

CBD

Nel corso degli ultimi anni, il consumo di prodotti contenenti CBD (cannabidiolo) è cresciuto in maniera considerevole; questo trend è stato alimentato sia da un progressivo adeguamento delle normative nazionali sia dallo sviluppo di e-commerce specializzati. Questo mercato quantomeno peculiare ruota principalmente attorno ai derivati di una particolare varietà di canapa, nota come cannabis sativa. Prodotti di questo tipo possono essere commercializzati e consumati liberamente purché le concentrazioni dei due principi attivi più presenti (CBD e THC) siano al di sotto dei limiti fissati dalle normative di riferimento. Nel rispetto di tali limiti, la cannabis e i suoi derivati (prodotti per la cosmesi, per uso alimentare o altro) possono essere commercializzati e consumati liberamente.

Il mercato globale del CBD

Stando ai dati elaborati dalla GVR (Grand View Research), il mercato globale dei consumatori di CBD ha raggiunto, nel 2019, un valore superiore agli 8 miliardi di dollari (nel 2016 era di ‘solo’ 1.7 miliardi); ciò nonostante, secondo le stime di settore, il comparto è destinato a crescere, nel periodo compreso tra il 2020 ed il 2027, con un tasso di incremento annuo del 24,6%. Le previsioni si basano su una richiesta crescente di canapa e prodotti derivati, a sua volta sostenuta dalla progressiva legalizzazione di questa sostanza in diversi aree del globo.

Non va sottovalutato un altro fattore: la crescente consapevolezza circa gli effetti benefici per la salute dei prodotti contenenti CBD; questa molecola, infatti, è in grado di alleviare alcuni sintomi quali stanchezza, dolori muscolari, ansia e stress. Il cannabidiolo, infatti, non provoca alterazioni psicotrope, a differenza del THC, che risulta innocuo solo in concentrazioni prossime allo zero (in Italia, ad esempio, possono essere venduti prodotti che ne contengano al massimo lo 0.2%).

Per quanto concerne i canali di distribuzione, nel 2019 le farmacie al dettaglio hanno monopolizzato il mercato, facendo registrare il 40.8% delle vendite. Gli e-commerce, secondo le stime GVR, cresceranno in maniera esponenziale nei prossimi anni. A spingere l’aumento delle vendite online saranno alcuni fattori tradizionali, ai quali va aggiunta la tutela della privacy, un incentivo considerevole data la particolarità del prodotto.

I prodotti a base di CBD

Uno degli aspetti più caratteristici del mercato dei prodotti contenenti CBD è la varietà merceologica; questa molecola non è presente solo nella marijuana legale ma soprattutto nei ritrovati di nutraceutica che, nel 2019, hanno rappresentato il 62.4% del mercato mondiale; nello specifico, prodotti di questo tipo vengono impiegati per la regolazione della dieta, l’alimentazione sportiva ed altre finalità. A questi vanno aggiunti gli oli, che possono essere consumati per scopi ricreativi oppure utilizzati come cosmetici.

La situazione in Italia

In Italia, la legge n. 242/2016 ha reso legale la coltivazione di cannabis per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati (inclusi polvere, cippato e olio); la normativa, ad ogni modo, risulta lacunosa, dal momento che il consumo tramite combustione o vaporizzazione dei derivati dalla cannabis (olio o infiorescenze) non è espressamente vietato ma non risulta in alcun modo normato. Ciò nonostante, le basse concentrazioni di CBD e, soprattutto, di THC rendono i prodotti in commercio quasi del tutto privi di effetti psicotropi.

Anche in Italia, questo settore merceologico è in rapida espansione, come del resto in tutta Europa dove, secondo le stime della Brightfield Company, il comparto crescerà del 400% nel corso dei prossimi quattro anni. Un fattore di espansione è rappresentato, paradossalmente, dalla pandemia di COVID-19: come confermato dall’OMS, sempre più persone ricorrono al cannabidiolo per lenire gli effetti dell’insonnia e dello stress. Tra i prodotti più venduti, oltre alla marijuana, c’è l’hashish, altro derivato della cannabis sativa, caratterizzato da livelli più alti di CBD. Per conoscere quali varietà sono disponibili in commercio è possibile consultare il catalogo delle varietà di hashish su prodotti-cannabis.it, così da farsi un’idea più chiara sulle prerogative organolettiche e le concentrazioni dei due principi caratteristici (CBD e THC).