Mercato tecnologico in caduta libera, servono risposte

Mercato ict

Situazioni di ottimismo non se ne vedono” è con queste parole che Giorgio Rapari, presidente Assintel, ha aperto l’ Assintel Report, evento dedicato al mondo ICT e giunto ormai alla sua ottava edizione.  “Le promesse della politica – ha poi aggiunto Rapari – sono ormai miraggi dissolti a cui nessuno crede più, come l’agenda digitale che aspetta ancora i decreti attuativi, come la strategia nazionale per l’Innovazione che non arriva, come il credito alle piccole imprese e il sostegno agli investimenti digitali inesistente“.

Come già annunciato qualche giorno fa da Assinform, infatti, l’Information Technology italiana è nel pieno della recessione: 4 miliardi persi dal 2008 ad oggi e un calo del -4% rispetto al già negativo 2012. Tutti e tre i segmenti sono in ribasso: Hardware -9,5%, Software -3,2%, Servizi IT -4,3%. E lo stesso vale per tutti i mercati vertical: PA e Sanità oltre il -11%, Commercio, Distribuzione e Servizi a – 5,4%, Industria – 4,7%, Trasporti e Logistica – 4,8%, Telecomunicazioni -2%, le stesse Banche (il maggior spender IT) – 2,1%. Unica piccola luce il Consumer, con un modesto ma incoraggiante +1%.
Il PIL digitale è però cresciuto raggiungendo il 3,1% circa dell’intero PIL nazionale, mentre l’e-commerce cresce del +18% e il Mobile Commerce del +160%. Ma se ci confrontiamo con il resto d’Europa, questi valori sono sempre sotto la media.  

Tra i trend che hanno caratterizzato quest’anno e che avranno un ruolo fondamentale nei prossimi anni ritroviamo il Mobile Internet, i Social media, i Big Data, l’Internet of Things, il Cloud Computing, Automazione della conoscenza, la Robotica, il 3D Printing, il Digital Marketing e l’E-commerce. Attenzione particolare deve essere prestata ai Big Data e alla business analytics, la cui adozione comporterà necessariamente la costituzione di una nuova cultura aziendale che permetterà di sfruttare queste informazioni in tempo reale. Ancora oggi però, le imprese “prendono i dati strutturati, li portano in azienda e solo successivamente si chiedono quale sarà la loro funzione, proprio come Clint Eastwood che, in un suo celebre film, sparava ai nemici per poi chiedergli solo dopo chi fossero” ha aggiunto poi Alfredo Gatti, Managing Partner NEXTVALUE.
La stampa 3D sarà invece responsabile della terza rivoluzione industriale poiché consentirà a chiunque di produrre “in casa” abbattendo così le barriere tra paesi ricchi e paesi poveri.

Ciò che emerge inoltre dal report è la forte trasformazione diffusa che coinvolge tutto, ogni aspetto della vita di ogni persona dal lavoro alla vita sociale. A sorprendere è soprattutto la velocità di questo cambiamento: non si riesce neppure ad abituarsi ad una nuova tecnologia che essa diventa già obsoleta e, come ha ribadito Alfredo Gatti “non ti accorgi di una cosa che già la fai”. 

Che cosa vogliamo fare? chiede alla fine Rapari – Questa a caratteri cubitali è la domanda che più ci preme, a noi aziende che facciamo innovazione ma anche a noi cittadini che assistiamo al depauperamento del sistema economico. Non siamo più nel tempo del dire ma in quello del fare, semplicemente perché non c’è più tempo“.