Il giro d’affari da 16,5 miliardi di euro sta portando le aziende a sviluppare applicazioni e diventare delle vere e proprie software house

L’Application Economy – ovvero tutto ciò che “gira intorno” al mondo delle app e al loro utilizzo – ha raggiunto oggi nella sola Europa il valore di circa 16,5 miliardi di euro, con una crescita del 12% rispetto al 2012. Una diffusione che sembra inarrestabile e che comporta non solo ricadute dirette in termini di occupazione, fatturato legato alla vendita di app e di servizi di sviluppo delle app stesse e maggiore produttività, ma che sta coinvolgendo sempre più anche aziende che non hanno lo sviluppo software nel loro core business.  Si prevede che nel Vecchio Continente a fine 2014 il numero dei posti di lavoro direttamente correlati all’Application Economy raggiungerà le 670.000 unità e che di questi  406.000 saranno gli sviluppatori di software dedicati.  Le app stanno inoltre già determinando la nascita di nuove figure professionali anche nelle realtà imprenditoriali che forniscono prodotti e servizi correlati (sanità, automotive, entertainment, istruzione, ecc.), per un totale di circa  un milione di nuovi lavoratori.

Le aziende hanno quindi l’obiettivo di focalizzarsi sulle potenzialità delle tecnologie digitali per sviluppare il proprio business ed evolvere anche in nuovi mercati. E per farlo, molte si stanno trasformando di fatto in “software house”: basti pensare, ad esempio, che il colosso dei servizi finanziari J.P. Morgan ha oggi più sviluppatori di Google. Inoltre, secondo una recente ricerca condotta da CA Technologies e Vanson Bourne, si osserva che il 50% delle 1425 aziende intervistate in tutto il mondo ha in corso almeno otto progetti di sviluppo di app dedicate a migliorare le relazioni con i propri clienti. Il 44% degli intervistati ha anche ammesso di avere già iniziato a sviluppare software al proprio interno con l’obiettivo di rendere disponibili un maggior numero di applicazioni dedicate ai clienti, in maniera sempre più facile e veloce.

L’importanza delle tecnologie digitali nelle relazioni con i clienti e nello sviluppo del business delle aziende è testimoniata anche dalle recenti, decisive, evoluzioni compiute da alcuni dei grandi nomi del mercato internazionale. – ha spiegato Marco Comastri, President EMEA di CA Technologies – Per esempio, Nike, da azienda di scarpe sportive si è imposta come brand del mondo dell’atletica il cui business è basato sul digitale, mentre Amazon ha ampliato il suo catalogo dai soli libri alla più ampia vetrina di prodotti venduti online. Si tratta di dinamiche che non possono essere sottovalutate e che sono state possibili grazie al forte impegno proprio nello sviluppo di applicazioni sicure dedicate ai clienti e all’aggiornamento continuo delle piattaforme software”.