Nel prossimo decennio schermi immersivi, desktop virtuali e assistenti basati sull’Intelligenza Artificiale daranno il via alla nuova generazione di utenti e costituiranno gli strumenti indispensabili per il “lavoratore della conoscenza”.

lavoratore
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Per scoprire come sarà l’end-user computing tra 10 anni, è sicuramente necessario proporre un esame delle modalità lavorative attuali e di quelle del passato per tramandare alle giovani generazioni un paradigma di lavoratore con cui operare dei confronti prospettici.

Gli anni ‘70. Il cosiddetto lavoratore della conoscenza o knowledge worker di questi anni aveva un telefono fisso, pile di documenti cartacei, possibilmente una macchina da scrivere, dei promemoria, una schiera di impiegati, un pool di dattilografi e altre poche preziose risorse telematiche.

Gli anni ‘80. Negli uffici compaiono i primi personal computer e l’IT comunica di più con gli utenti finali. Anche le richieste da parte degli analisti aziendali di dati estratti da mainframe e server di fascia media si fanno più frequenti

Gli anni ‘90. I PC sono più economici, i computer portatili, il web, le reti locali, la posta elettronica, i telefoni cellulari e il modello IT client/server sono i protagonisti di questo decennio in cui la produttività personale cresce vertiginosamente.

Dagli anni 2000 a oggi. Gli smartphone abbondano, il WiFi è ovunque, la diffusione di tablet è esponenziale e i dipendenti non più incollati alle loro scrivanie, iniziano a lavorare ovunque, spesso utilizzando dispositivi personali. Gli architetti progettano spazi che favoriscono l’incontro, lo scambio di idee e la collaborazione tra colleghi e pn più incollatiartner.

Quale panorama lavorativo si prospetterà, invece, per il knowledge worker nel 2030 e quali saranno gli strumenti utilizzati e i luoghi in cui si svolgerà l’attività? L’innovazione sarà sicuramente l’elemento unitamente alla co-creazione e alla co-curation per le quali necessiteranno strumenti e spazi  piacevoli, divertenti e  stimolanti . Di seguito alcuni dei possibili scenari.

Tutto sarà virtuale. I PC desktop spariranno quasi del tutto, ad eccezione delle workstation per gli utenti avanzati. Prevarranno le infrastrutture VDI (Virtual Desktop Infrastructure), per consentire agli utenti di controllare il proprio ambiente di lavoro da qualsiasi dispositivo digitale. La capacità di elaborazione sarà ovunque: negli elettrodomestici, nei sistemi di infotainment delle auto, in bacchette o computer cilindrici con schermi flessibili arrotolabili, smartphone utilizzati come PC o addirittura in microfoni stile Star Trek da appuntare sui vestiti.

Streaming ovunque. Tra le infrastrutture VDI Stadia, la piattaforma di gioco di Google basata su cloud supporterà lo streaming 8k a 150 fotogrammi al secondo. Questo potrebbe determinare il ritorno del computer del futuro alla condizione di terminale “muto” con un hardware al costo di decine di euro .

Grandi schermi immersivi. Lo schermo sarà una delle aree che maggiormente contribuirà al cambiamento dell’end-user computing. Probabilmente si abbandoneranno gli attuali schermi OLED curvi per postazioni immersive che trasporteranno in un mondo fatto di audio cristallino ed effetti visivi realistici. Le videochiamate, poi, saranno impeccabili grazie a una banda larga più veloce e a cluster di router.

Alexa e i suoi amici. In ambito aziendale gli assistenti vocali diventeranno un elemento essenziale come interfaccia utente, permettendo il controllo totale con il solo utilizzo della voce. Grazie all’IA  anche la ricerca sarà semplificata.

Elaborazione immediata. Sequenze di avvio più rapide grazie alla memoria avanzata velocizzeranno più che mai l’elaborazione, evitando fastidiosi tempi di attesa. Lo storage sarà meno importante poiché dominerà lo streaming, ma memorie NAND Flash e altre tecnologie simili renderanno ancora più rapide attività come il caching e il buffering.

Auto-correzione. Le tecnologie di sicurezza e di rilevamento degli errori progrediranno a tal punto che le chiamate all’helpdesk si ridurranno al minimo grazie ad Intelligenza Artificiale e Machine Learning che sono in grado di rilevare e prevedere i segnali di guasti o vulnerabilità imminenti e di agire senza richiedere alcun intervento da parte dell’utente.

Alimentazione di lunga durata. Grazie a batterie innovative i computer funzioneranno per giorni e giorni e la ricarica solare e quella wireless saranno le più diffuse.

Input più veloci. Strumenti come Otter che  permettono di trascrivere con precisione i contenuti delle riunioni, come il servizio di Zoom per le sessioni di videoconferenza, automatizzeranno le attività di segreteria.

Case che sembrano uffici e uffici che sembrano case. Per ciò che concerne gli uffici, gli esperti di design hanno determinato una inversione di tendenza rispetto alla precedente ricerca di comodità cercando di “portare” l’ufficio a casa. L’attenzione sarà dunque rivolta a mobili e scrivanie estraibili, a letti che si trasformano in spazi di lavoro, a TV che diventano schermi per computer e altro ancora. Per attrarre i talenti migliori, le aziende dovranno creare ambienti di lavoro accattivanti e fornire potenti strumenti di lavoro