Organizzazione del lavoro, potenziamento delle infrastrutture, riorganizzazione delle supply chain e semplificazione tecnologica

Sfruttare il cloud per eliminare i silos aziendali

La piattaforma enterprise per la gestione di contenuti THRON ha realizzato un’indagine su oltre 60 aziende che utilizzano la propria tecnologia per capire come l’emergenza stia cambiando il mondo dell’industria e del retail. Il lockdown, con un passaggio globale e obbligato verso il digitale, sta accelerando alcuni fenomeni già in corso e ha introdotto variabili in grado di stravolgere molti punti fermi:

  1. Cambia l’organizzazione interna delle aziende: il lavoro a distanza diventerà una pratica più frequente e consolidata. Sta già aumentando la richiesta di strumenti di collaborazione aziendale e di piattaforme in grado di gestire in modo sistematico flussi di lavoro, creazione di asset digitali, approvazioni e pubblicazioni. Un dato su tutti evidenzia il percorso di crescita irreversibile nell’adozione di tecnologie per il remote working, verso un uso sempre più mainstream: nell’ultimo mese, Teams – l’App di Microsoft per condividere documenti e realizzare video conferenze – ha registrato un +775% solo in Italia. Secondo quanto stimato da THRON, l’adozione di piattaforme intelligenti per gestire contenuti e prodotti in remoto vedrà un boom nel prossimo anno, superando ampiamente il tasso di penetrazione del 20% rilevato nel 2019 da uno studio realizzato insieme a Forrester.
  2. Rivisitazione dell’intera filiera del go-to-market. Lo shopping online, accompagnato dalla logistica, diventerà il canale di vendita primario per i brand e permetterà di migliorare l’esperienza del cliente a tutti i livelli. Accentrando dati di prodotto e asset (foto, video, etc.) su content platform evolute, sarà possibile monitorare sistematicamente le preferenze del pubblico di riferimento, analizzando i dati restituiti dall’e-commerce proprietario o da marketplace esterni. Un maggiore e migliore accesso a queste informazioni si tradurrà in una sempre più accurata profilazione degli utenti e nella possibilità di incrementare i contatti con il brand su diversi touchpoint, in base ad analisi predittive sui loro interessi. Solo dall’inizio dell’emergenza, ad esempio, sono aumentate fino al +200% le interazioni con i contenuti che le aziende erogano attraverso la piattaforma THRON sui propri canali esterni.
  3. Dal commercio di massa, al commercio “su misura”. Dai prossimi mesi caleranno drasticamente gli affollamenti nei grandi centri commerciali, a favore di una prospettiva di shopping più profilata. Questi fenomeni richiederanno una conoscenza approfondita dei diversi segmenti di clientela. Le aziende possono cogliere l’occasione di sfruttare il digitale per raggiungere potenzialmente qualunque mercato nel mondo, adattando la loro offerta alle specificità territoriali. Si tenderà ad avere meno negozi distribuiti in modo capillare sul territorio, puntando piuttosto su pochi e strategici store. Questi non avranno tanto la funzione di vendere direttamente, quanto quella di gestire resi, offrire pick-up point per gli acquisti online e gestire il rapporto diretto con il cliente. Saranno funzionali all’attività digitale dei brand (non più il contrario).
  4. Semplificazione tecnologica: per contenere tempi e costi, le aziende tenderanno a ridurre gli strumenti di marketing utilizzati internamente per raggiungere più efficienza. Facendo convogliare più funzioni aziendali su un unico hub digitale in grado di integrare e far interagire dati da reparti diversi, migliorerà l’approccio data driven delle aziende e sarà possibile automatizzare molte attività ripetitive con l’AI. Secondo Forrester, ad esempio, chi accentra su un’unica piattaforma la gestione “intelligente” di contenuti e prodotti riporta un aumento di nuovi clienti nel 23% in più dei casi, rispetto alle aziende che ne stanno ancora pianificando l’adozione. I benefici riscontrati riguardano anche altri importanti indici, come l’aumento dei ricavi per utente – rilevato nel 21% in più dei casi – e la crescita del margine operativo lordo (EBITDA), nel 13% in più tra le aziende early adopter.
  5. Necessità di infrastrutture potenti e affidabili: Con la crescente importanza dei dati ad ogni livello della filiera e in tutte le funzioni aziendali, il digitale dovrà arrivare ovunque e con massima affidabilità, garantendo i massimi standard di collegamento in tutti i contesti. Parallelamente si assisterà ad una crescita di servizi in modalità SaaS (Software as a Service) basati sul cloud, in grado di gestire carichi di traffico variabili e standard di sicurezza più elevati, sgravando le aziende da elevati costi di manutenzione e rischi per i propri dati e assicurando agli utenti una fruizione ottimale dei contenuti digitali sui canali dei brand.
  6. Maggiore controllo sulla Supply Chain. Le realtà aziendali tenderanno sempre più ad accentrare competenze, diventando agili negli switch di fornitori o partner. I sistemi produttivi diventeranno molto più snelli e saranno in grado di assecondare rapidamente esigenze di mercato mutate: verrà sempre meno la possibilità di eliminare stock in esubero con azioni commerciali su punti vendita (non più così presenti e distribuiti). Anche in questo caso, la migliore accessibilità ai dati su consumi e interessi degli utenti, rilevati in tempo reale dalle interazioni con contenuti e prodotti digitali, contribuirà a definire strategie di fornitura più mirate e a migliorare produttività e redditività delle aziende.