I dati dell’ultima ricerca UPS Pulse of The Online Shopper TM 2019 di UPS su 18.000 acquirenti online tracciano gli identikit degli e-shopper italiani ed europei: prezzo e reso le variabili più determinanti

Drive to Store: il largo punta sul volantino digitale

I risultati della ricerca “UPS Pulse of the Online Shopper”TM” condotta da UPS nel 2019 delineano il profilo dell’e-shopper italiano di oggi a confronto con quelli europei, rivelando preferenze, aspettative e abitudini di acquisto.

QUAL È L’IDENTIKIT DELL’E-SHOPPER ITALIANO DEL 2019?

  • Non si ferma all’apparenza, ci va con i piedi di piombo. Il 94% ricerca insistentemente informazioni sui prodotti prima di acquistarli.
  • Lo trovi sul marketplace. Il 98% degli acquirenti online italiani acquista su un marketplace.
  • Digitale sì, ma anche romantico: per oltre il 50%, l’e-mail rimane la modalità preferita dell’e-shopper per ricevere comunicazioni dal rivenditore. Il picco di romanticismo lo si trova nel 31% che preferisce essere contattato dal retailer con il buon vecchio sms.
  • È determinato, ma non ad ogni costo: l’e-shopper italiano punta a ottenere il prodotto che desidera, ma nell’89% dei casi il prezzo rimane il fattore principale e determinante sulla scelta finale.
  • Non vuole tutto e subito ed è disposto ad aspettare: la rapidità di consegna passa in secondo piano. Tuttavia, la pazienza arriva col tempo: l’acquirente online Millenial, infatti, tende ad essere ‘più affrettato’; l’adulto pondera le proprie scelte a fronte di spese inferiori o incentivi. Di massima, a prescindere dalla sua età anagrafica, nel 33% dei casi, l’e- shopper italiano tende a ottenere la spedizione gratuita, scegliendo tempi di transito più lunghi.
  • È risoluto: non si accontenta facilmente e vuole sentirsi libero di poter tornare sui suoi passi se qualcosa va storto. Per il 71% degli e-shopper italiani il reso influisce sul fatto di continuare ad acquistare da un retailer.
  • Ha un forte senso di appartenenza anche se, come recita il proverbio, “non si fa niente per niente”. Quasi un quarto dei consumatori italiani

partecipa a più di cinque programmi fedeltà e tra le ragioni troviamo un innocente tornaconto: la spedizione gratuita, gli sconti riservati ai soci e i punti fedeltà.

AFFINITÀ (S)ELETTIVE CON GLI ALTRI E-SHOPPER EUROPEI

Qualunque sia l’argomento di conversazione che rivela affinità tra gli e-shopper, la verità è che è sempre “questione di feeling” che risponde alla domanda “E tu?” con “Anch’io!”. Anche oltre confine!

  • La superficialità non è di casa fra gli e-shopper europei: dalla Francia alla Germania, passando per la Spagna fino al Regno Unito per oltre il 90% un’adeguata informazione prima di procedere all’acquisto è fondamentale.
  • Non c’è motore di ricerca o sito web che tenga: a prescindere dal paese Europeo di provenienza, tra e-shopper ci si ritrova tutti o quasi – con una media di oltre il 95% – sul marketplace per scegliere il proprio acquisto.
  • Tempo o denaro? L’e-shopper italiano sembra essere più affine a quello spagnolo: solo il 13% degli iberici preferisce ‘legarsi’ a programmi fedeltà per risparmiare; il 41% è disposto ad aspettare tempi di consegna più lunghi per ottenere la spedizione gratuita. Tuttavia, se è vero che gli opposti si attraggono, perché non dare una possibilità all’e-shopper tedesco? Il 60% degli acquirenti in Germania partecipa a programmi fedeltà per risparmiare, ma solo il 20% è disposto a scegliere tempi di transito più lunghi per la spedizione gratuita.
  • Reso? Et voilà. L’e-shopper italiano è allineato a quello francese: per il 67% degli amis francesi il reso rimane un fattore determinante per decidere se continuare o meno la propria esperienza d’acquisto.