Il primo trend che si evince è il graduale passaggio dalla strategia attiva alla strategia passiva.

investire in borsa

I mercati finanziari continuano a ritagliarsi un ruolo sempre più importante tra i risparmiatori italiani. Sarà perché gli investimenti sono diventati accessibili a tutti (si pensi a Moneyfarm che costruisce portafogli per i clienti con l’aiuto di un software); sarà perché nell’era dei tassi negativi, mantenere la liquidità sui conti correnti non solo è infruttifero, ma presto diventerà un costo in quanto le banche trasferiranno i tassi negativi sui depositi dei clienti (Unicredit è stata la prima banca ad annunciarlo). Secondo gli esperti di www.qualebroker.com, sito web che aiuta gli utenti ad investire in borsa, le modalità attraverso cui gli investitori italiani stanno investendo sui mercati finanziari e azionari sono in costante evoluzione.

Cosa sta cambiando

Il primo trend che si evince è il graduale passaggio dalla strategia attiva alla strategia passiva. In poche parole sempre molti più investitori preferiscono investire con un approccio passivo, in cui ci si limita a replicare l’andamento di un sottostante (che può essere un indice, una commodity, un’obbligazione ecc.). Nella strategia attiva invece il gestore di un portafoglio investe con l’obiettivo di ottenere performance migliori di quelle ottenute da un indice di riferimento (benchmark): in poche parole con l’approccio attivo si cerca di battere il mercato.

La costruzione di un portafoglio di investimento che replica svariati sottostanti in passato avveniva attraverso l’acquisto di quote di Fondi comuni d’investimento. Oggi invece assistiamo ad un uso su larga scala degli ETF (exchange-traded fund).

Che cosa sono gli ETF?

Sono anch’essi dei fondi d’investimento a gestione passiva ma con la peculiarità di avere dei costi di gestione drasticamente più bassi. Spesso nel canale bancario vengono collocati ai clienti Fondi i cui costi di sottoscrizione, performance, gestione e uscita possono azzerare i rendimenti dell’investitore poco attento a fare un’analisi dettagliata dei costi.

Con gli ETF invece, i costi vengono calcolati tramite il Total Expense Ratio (TER). Il TER di solito non supera mai lo 0,75%, laddove i costi annui dei fondi tradizionali possono arrivare addirittura al 3-4%.

Per chi invece è alla ricerca di rendimenti più elevati anche a fronte di un rischio maggiore, i traders continuano ad orientarsi verso strumenti finanziari in cui si può fare uso della leva finanziaria, come il Forex, i futures, i CFD. In questo contesto sta aumentando sempre più di popolarità il trading sulle criptovalute. Molti italiani investono in cripto come i Bitcoin, Ethereum e Ripple, con l’aspettativa che il loro prezzo ritorni a salire. Il trading sulle criptovalute avviene sia attraverso i CFD che negoziando fisicamente le criptovalute su Exchange abilitati come Coinbase e Binance.

In questo scenario dobbiamo purtroppo constatare il dilagare delle truffe. Tanti servizi che propongono di scambiare le criptovalute sono in realtà attività fraudolente. Ci raccomandiamo dunque di investire solamente tramite intermediari autorizzati dalla CONSOB e preferibilmente con sede legale in Europa o negli USA.

Di solito già facendo una ricerca su Google inserendo come parole chiave “Nome intermediario + truffa”, saremo in grado di scoprire se ci sono opinioni negative o precedenti che possano minare la reputazione del broker.

Investire in borsa: qual è invece il rapporto tra giovani e trading online?

I Millennials non sembrano essere particolarmente propensi ad investire in borsa. Molti di loro infatti preferiscono mantenere i propri risparmi sotto forma di liquidità. Quelli che invece investono in borsa prediligono fare trading sulle azioni e ETF, con un orizzonte temporale di medio-lungo termine. La generazione dei giovani attuali infatti deve preoccuparsi fortemente di costruirsi una pensione integrativa. Chissà infatti se e quando essi riceveranno una pensione adeguata da parte dell’INPS (e se mai ancora esisterà). Fondamentale è quindi per i Millennials risparmiare una parte delle proprie entrate e di investirle, così da non farsi trovare impreparati con l’avvicinarsi dell’età pensionabile.

In tal senso si potrebbe prendere in considerazione l’avvio di un Piano di Accumulo (PAC) in cui vengono destinati piccoli versamenti periodici per incrementare le posizioni aperte nel proprio portafoglio. I PAC possono essere avviati sia con robo-advisor come Moneyfarm, sia con banche e broker online come Fineco, DEGIRO, Directa.

Infine, rafforzata in ogni tipo di investitore è la consapevolezza che non esistono guadagni facili nel trading online. Ogni trader accetta la sfida di aumentare le proprie conoscenze in materia, migliorare il suo lato emotivo e seguire l’andamento dei mercati. Queste sono le nozioni basilari per essere profittevoli negli investimenti nel lungo periodo.