Nelle città sostenibili migliorati diversi aspetti, ma peggiora la soddisfazione per l’uso dei mezzi pubblici. Ridotta la spesa per la protezione della biodiversità

Smart Mobility City Tracker

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili: il Goal 11 dell’Agenda 2030 dell’Onu presenta ancora luci ed ombre, in Italia. Il tema della mobilità sostenibile, declinata sul criterio di accessibilità e valorizzazione dell’elemento ambientale e sociale, è stato al centro del convegno “Innovazione e mobilità dei cittadini per lo sviluppo urbano sostenibile” organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile (ASviS) in collaborazione con gli Stati Generali dell’Innovazione, Prioritalia, Urban@it, Fondazione Lars Magnus Ericsson e Wind Tre.

Secondo il Rapporto ASviS 2018, nel nostro Paese è migliorata lievemente la situazione degli alloggi, ma è diminuita la soddisfazione per l’utilizzo dei mezzi pubblici. Inoltre, l’abusivismo edilizio è in crescita, mentre diminuisce la spesa pubblica pro-capite per la protezione della biodiversità e dei beni paesaggistici. Ci sono, però, anche dati positivi, come la tendenza ad una riduzione del livello di inquinamento atmosferico e la costante riduzione della quota di rifiuti urbani portati in discarica, che però ammonta ancora al 24,7% del totale.

L’ASviS, nel suo aggiornamento dei compositi al 2017, rileva che tra il 2016 e il 2017, il Goal 11, (Città e comunità sostenibili) mostra segni di miglioramento. In particolare, il composito, dopo un forte calo osservato fino al 2015, dovuto al deterioramento degli indicatori relativi alla qualità abitativa e all’offerta di trasporto pubblico, nel 2017 evidenzia un timido miglioramento. Questo risultato è dovuto alla diminuzione di persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali e all’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

città sostenibili

Le proposte dell’ASviS per il Goal 11 dell’Agenda 2030. Verso le città sostenibili                

In questo quadro, il Rapporto dell’ASviS propone iniziative concrete per migliorare le condizioni delle scuole e delle università, avviare un Piano nazionale per le reti di distribuzione idrica, favorire la nascita di startup e luoghi di economia creativa, adottare un Piano nazionale che fortifichi la rete di trasporti pubblici, definire un Piano tra Stato e Regioni per ridurre il consumo di suolo, incrementare i controlli sulla qualità dell’aria e proteggere le aree verdi. “Senza una svolta per la sostenibilità non ci sarà neanche sviluppo economico. In particolare, l’innovazione, oltre alla rivoluzione digitale, indispensabile anche per far transitare il Paese verso un modello di economia circolare, deve riguardare anche l’innovazione sociale. Per questo, non si può prescindere dall’investimento in capitale umano e nel capitale sociale, soprattutto nelle città, per le quali servono progetti urgenti di rigenerazione. Ecco perché l’ASviS propone l’avvio di un’Agenda urbana nazionale per le città sostenibili”.

Nel mondo 3,5 miliardi di persone vivono in ambiente urbano

Attualmente metà della popolazione mondiale vive in ambiente urbano: 3,5 miliardi di persone, che saliranno a 6 miliardi nel 2030. Il fenomeno dell’urbanizzazione, ormai consolidato in Occidente, sta avendo una crescita impetuosa nei paesi emergenti: si stima che nei prossimi anni il 95% dell’espansione urbana avverrà nei Paesi in via di sviluppo. Una crescita così rapida, se poco governata potrebbe creare ulteriori diseguaglianze e disagi: sono infatti circa 900 milioni gli abitanti degli slum urbani, che vivono in condizioni precarie all’interno di baracche o abitazioni fatiscenti e prive di servizi adeguati. E non sono meno impattanti gli effetti sull’ambiente: un incremento del 10% della popolazione di una città comporta mediamente l’aumento del 5,7% di emissioni di diossido di carbonio pro capite e un +9,6% di inquinamento da polveri sottili.

Quello delle città sostenibili è quindi un tema sempre più urgente anche nel nostro Paese. Questo testimonia l’enorme responsabilità che Sindaci e leader politici hanno per definire strategie coordinate che affrontino tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile.