Realtà virtuale e assistita, mobile edge computing e intelligenza artificiale stanno spostando il panorama IT, trainando una nuova era di cambiamento

Digital Disruption: il covid accelera la trasformazione

Grazie a tecnologie come il cloud computing, il 4G e notebook sempre più potenti, negli ultimi anni molte aziende sono riuscite a raggiungere un certo livello di trasformazione digitale, con mobilità, efficienza e sicurezza senza precedenti. Dato il ritmo costante dell’innovazione digitale, secondo dynabook (precedentemente Toshiba) c’è un’emergente ondata di tecnologie destinate a guidare una nuova era di cambiamento per ridefinire il panorama professionale. Mentre soluzioni come il cloud rimangono parte integrante del luogo di lavoro, l’arrivo della realtà virtuale e assistita, il mobile edge computing e l’intelligenza artificiale spostano il panorama IT e guidano la seconda ondata di trasformazione digitale.

“La diffusione del 5G sarà un importante catalizzatore nel guidare l’adozione da parte delle imprese di queste nuove tecnologie, molte delle quali trarranno un beneficio significativo dalla maggior capacità e velocità della rete di prossima generazione, ha dichiarato Massimo Arioli, Business Unit Director Italy, Dynabook Europe GmbH. Se il il lavoro mobile e flessibile sono da tempo sul radar delle aziende, il 5G offre nuove possibilità nell’ambito dell’IoT e dell’edge computing, aree che vantano un enorme potenziale in termini di incremento dell’efficienza operativa e della produttività, ma che fino ad oggi hanno visto una lenta adozione.”

La capacità del 5G di creare una convergenza tra più tecnologie sarà fondamentale nel dare forma alla trasformazione digitale 2.0 all’interno delle aziende. Le soluzioni IoT e M2M, ad esempio, possono essere ampiamente adottate dalle aziende grazie alle soluzioni di mobile edge computing: in ambito commerciale tutti beneficeranno dell’imminente arrivo del 5G.

Il valore del mobile edge computing in un’epoca di mobilità aziendale senza precedenti è la sua capacità di fornire un’elaborazione potente e sicura alla periferia della rete, riducendo sforzo operativo e latenza ed elaborando i dati critici vicini alla fonte. Non sorprende quindi che entro il 2022 IDC abbia previsto che oltre il 40% delle implementazioni cloud nelle organizzazioni includa l’edge computing.

Di conseguenza, il mobile edge computing può fungere da gateway per le soluzioni IoT da utilizzare in ambito professionale, e in particolare dai lavoratori sul campo e frontline che operano nel settore industriale, sanitario e della sicurezza, solo per citarne alcuni. Allo stesso modo in cui notebook e smartphone hanno creato un nuovo ambiente di lavoro per i dipendenti, il mobile edge computing farà lo stesso per questi lavoratori.

“Ci aspettiamo che i dispositivi IoT, come i wearable, abbiano un impatto tangibile nell’ambito dell’industria 4.0, con settori come l’ingegneria, la produzione e la logistica pronti a trarne vantaggio. Soluzioni come il nostro dynaEdge AR100 abbinato agli smart glass AR, sono già disponibili per aiutare i lavoratori mobili a svolgere meglio le attività quotidiane, ha aggiunto Arioli. Ad esempio i magazzinieri possono utilizzare gli smart glass per svolgere diversi compiti, dalla raccolta degli ordini alla selezione e alla gestione delle scorte, fino ai processi di ricezione e rimozione delle merci. Avere accesso alle informazioni sulla posizione e l’uso delle comandi vocali per scorrere le liste di controllo consente di migliorare il e l’efficienza.”

Le opportunità offerte da queste tecnologie portano con sé anche la sfida di proteggere il perimetro della rete in costante espansione. Nell’era della trasformazione digitale 2.0, la sicurezza rimarrà la priorità per i responsabili, con i cyber-criminali che evolvono i propri metodi per sfruttare eventuali punti deboli all’interno della strategia IT di un’azienda. Le aziende possono proteggersi attraverso tecnologie come il mobile edge computing, che consente la comunicazione dei dati localmente crittografati e tradotti in un protocollo di comunicazione prima di essere inviati al core della rete aziendale attraverso il cloud.

“È importante che i responsabili IT attuino misure che garantiscano l’accesso e la gestione dei file a livello centrale, investendo anche nella formazione in modo che i dipendenti comprendano l’evoluzione del panorama delle minacce e il loro ruolo nel ridurre al minimo i rischi. La necessità costante di mantenere un occhio vigile sulla sicurezza non costituisce il motivo per cui le aziende evitano di affrontare la trasformazione digitale. La tecnologia è sempre stata un fattore chiave per consentire alle imprese di rimanere competitive, e questo è più vero che mai nel 2019 quando gli strumenti disponibili permettono di garantire mobilità e produttività senza precedenti”, ha concluso Arioli.