Ecco cosa succederà il prossimo anno con la conoscenza dei dati

Innovazione: tutti ne parlano, ma quanti la conoscono?

Promuovere la conoscenza dei dati, non solo la loro archiviazione

Per le aziende, negli ultimi anni, raccogliere e conservare la maggior quantità possibile di dati è diventata un’abitudine. L’idea è semplice: più dati si hanno, maggiore sarà il valore che si potrà ricavare da essi (anche in futuro). Tuttavia, nel corso di quest’anno, le imprese si sono rese conto che la situazione non è esattamente questa, come stanno dimostrando anche le normative.

Il 2019 vedrà le aziende investire nella trasformazione dell’attuale cultura legata ai dati disfunzionali, per raggiungere un modello in cui la loro gestione sia meno democratizzata e i processi guidati e automatizzati. Si adotteranno quindi tecnologie per rilevare, profilare, mappare e avere una conoscenza dei dati, indipendentemente dal loro luogo di archiviazione, siano essi on-premise, in cloud/SaaS o su edge.

Acquisita la conoscenza dei dati, le aziende potranno spostare i silos di dati irrilevanti – che aumentano artificialmente la quantità – verso un luogo in cui la qualità regni sovrana. Un approccio che permette di ridurre i costi e i rischi legati alla conformità, consentendo di utilizzare al meglio i dati per raggiungere gli obiettivi di business desiderati.

L’edge computing cambierà il luogo di gestione dei dati

Dopo la conoscenza dei dati, nonostante la corsa al cloud e la crescita dell’IoT, sono ancora numerose le centralizzazioni all’interno delle infrastrutture IT. Nel 2019, aumenterà l’edge computing, che permetterà di elaborare i dati generati alla periferia della rete direttamente in loco o in una posizione vicina, consentendo di supportare l’innovazione, rappresentata ad esempio da veicoli autonomi e smart cities.

Tutto ciò darà luogo a nuove sfide in termini di sicurezza e gestione della velocità e della tipologia di dati che le aziende possono raccogliere. Emergeranno nuove modalità di utilizzo che combineranno fonti di dati pubbliche e private che alimenteranno l’uso delle informazioni in tempo reale e progetti di Intelligenza Artificiale.

Il quantum computing potrebbe cambiare completamente le modalità di elaborazione

I principi con i quali elaboriamo le informazioni, dopo aver conseguito una conoscenza dei dati, potrebbero cambiare con l’avvento del quantum computing, ma non gratuitamente. Le offerte di quantum computing (da parte ad esempio di IBM e Microsoft) forniranno una nuova generazione di potenza di calcolo, che al momento è ancora riservata al mondo accademico. Verso la fine del 2019, inizieremo a vedere i primi esempi reali applicati in area storage e crittografia, quindi terremo sotto controllo questi ambiti!

 

Il 2019 non sarà l’anno della blockchain

La blockchain è stata pubblicizzata nel 2018 come strumento per innovare e sostituire la tecnologia di gestione dei dati tradizionale, come evidenziato da Gartner a inizio anno. Tuttavia, c’è ancora molta confusione su come implementarla in casi pratici reali e anche fondamentalmente di che cosa si tratti veramente. Nonostante tutto, il 2019 non sarà l’anno della blockchain: le aziende continueranno a sperimentarne l’utilizzo pratico, probabilmente solo in implementazioni di nicchia. Fino a quando non avremo una conoscenza più ampia del potenziale e della realtà di questa tecnologia distribuita, comprendendo anche come si allinei alle normative di protezione della privacy come il GDPR, è difficile che la blockchain prenda piede.

 

di Nigel Tozer, Solutions Marketing Director EMEA di Commvault