I principali ostacoli che devono affrontare sono costi, mancanza di competenze e sicurezza

The Next Generation Connectivity

Secondo The Next Generation Connectivity, il nuovo report dello studio Osborne Clarke condotto intervistando dirigenti e manager di 11 differenti paesi, le aziende italiane sono consapevoli delle opportunità offerte dalla connettività di terza generazione.

Lo studio rivela come l’approccio e l’attitudine all’adozione della connettività vari da un paese all’altro, cosa che potrebbe essere di ostacolo a ulteriori opportunità. Dall’indagine emerge, inoltre, che le aziende tedesche e olandesi sono quelle che potrebbero guidare la corsa globale per abbracciare la connettività di prossima generazione.

Gianluigi Marino, partner di Osborne Clarke: “A pochi giorni di distanza dalla chiusura dell’asta per le frequenze 5G, questa indagine evidenzia come le aziende italiane siano tra le più consapevoli di quanto sia strategicamente importante il passaggio alla connettività di nuova generazione e di come siano ottimiste in merito alle potenzialità che questa offre. Questa ulteriore accelerazione tecnologica porterà alla creazione di nuovi modelli di business in molti settori. Solo chi sta già pensando oggi a come sfruttare queste opportunità riuscirà a essere competitivo nei prossimi anni.”

Come già scritto, le aziende tedesche e olandesi emergono come quelle in fase più avanzata nell’adozione della connettività. Inoltre, i dirigenti di questi paesi sono risultati essere i più propensi a pensare che la connettività – incluso il 5G – sia importante per il loro business e sono in genere più positivi nei confronti delle applicazioni che la connettività permette.

Secondo Jon Fell, partner di Osborne Clarke, “C’è molto ottimismo a livello globale in merito all’adozione degli strumenti di connettività di nuova generazione – ed è giusto sia così. Grazie alla maggiore velocità e potenza, unita alla minore inattività, le società possono trasformare il modo in cui fanno affari e implementare le nuove applicazioni – che siano la tecnologia di guida di auto senza conducente, chirurgia da remoto, utilizzo sofisticato dei droni o la costruzione di smart cities.”

Prepararsi al futuro

Jeremy Kingsley, dell’Economist Intelligence Unit, afferma: “In Europa ci sono state diverse preoccupazioni da parte dei gestori di telefonia in merito alle questioni legate alla connettività di nuova generazione – in particolare al 5G – poiché gli investimenti sono andati a rilento rispetto agli Stati Uniti. Anche in Cina il governo e le società del settore telecom hanno investito molto in materia di infrastrutture per il 5G, persino più degli Stati Uniti. Tuttavia anche se in Cina la spesa per le infrastrutture è più elevata, quella per le attività preparatorie è inferiore. Il 5G consentirà innovative opportunità di utilizzo a quelle società che sono in grado di anticiparle o inventarle. Pochi si sono resi conto che società quali Uber o Spotify sono il risultato della connettività di prima generazione. La domanda deriverà da nuovi casi d’uso derivanti dall’innovazione del business.”

Affrontare il divario di competenze

A livello globale, il 42% di chi ha risposto che talento e abilità rappresentano una barriera significativa da affrontare per quanto riguarda la connettività di prossima generazione. Nel Regno Unito, in particolare, i dirigenti emergono come quelli che probabilmente ritengono di non avere competenze necessarie per sfruttare le opportunità che questa offre, nonostante la maggioranza di essi sia propensa a credere che la connettività sarà più importante nei prossimi cinque anni (92%).

Le aziende dei Paesi Bassi sembrano affrontare questo problema in maniera più diretta con il 44% degli intervistati che afferma che la propria azienda ha ingaggiato nuovi talenti in vista dell’adozione della connettività di nuova generazione, dato significativamente superiore alla media globale del 26%.

Le barriere da superare

Oltre a competenze e talenti, dirigenti e manager aziendali hanno identificato ulteriori sfide che impediscono di adottare la connettività di prossima generazione. I costi richiesti per gli investimenti in infrastrutture sono in cima alla lista, con il 44% delle aziende che li cita come l’ostacolo principale per l’adozione della connettività, seguito dalla mancanza di talento e competenze (42%) e dalle preoccupazioni sulla sicurezza (39%).

Le preoccupazioni sui temi legati alla privacy sono una delle questioni principali per le aziende del settore digital, con il 41% dei dirigenti che le identifica come il principale ostacolo all’adozione di una maggiore connettività.

Fell prosegue: “Esiste, ovviamente, il rischio che una maggiore connettività porti a maggiori opportunità per i cyber-criminali di accedere alla rete e ai dati di un’azienda. Tuttavia, non dovremmo lasciare che queste paure ne ostacolino l’adozione. Le aziende, invece, devono prendere le misure necessarie per prepararsi, in modo da rispondere alle minacce molto più rapidamente in questa nuova era della connettività. Per trarre vantaggio dalle enormi opportunità offerte dalla connettività superveloce, sempre attiva e presente, saranno sicuramente necessari investimenti, nuove partnership e approcci legati alla sicurezza e alla protezione dei dati, ma ne varrà la pena.”

La ricerca rileva che l’87% delle aziende a livello globale ritiene che una maggiore connettività sarà strategicamente importante per la gestione della propria attività entro il 2023. Quasi sette aziende su 10 (69%) ritengono che la connettività di prossima generazione avrà un grandissimo impatto positivo sulla loro capacità di offrire servizi e supporto ai clienti. Inoltre, il 67% delle aziende afferma che una maggiore connettività avrà un impatto positivo sulla gestione della supply chain e il 64% afferma che migliorerà la produttività dei dipendenti.