Riconducibile all’Iron Group, il malware è in grado di autopropagarsi annientando i database, senza prevedere una modalità di ripristino una volta pagato il riscatto

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È stato recentemente scoperto Xbash, un nuovo malware che colpisce i server Linux e Microsoft Windows che può essere ricondotto all’Iron Group, cybercriminali già noti per attacchi ransomware.

Xbash è dotato di capacità ransomware e di mining di criptovalute. È in grado anche di autopropagarsi (caratteristica dei worm, simile a WannaCry o Petya/notPetya) e possiede funzionalità che, una volta installate, gli consentono di diffondersi molto velocemente all’interno di una rete aziendale (ancora una volta, simile a WannaCry o Petya/notPetya).

Xbash sfrutta password deboli e vulnerabilità non ancora risolte. Distrugge i dati, annientando database basati su Linux agendo da ransomware. Non vi è alcuna funzionalità al suo interno che preveda il ripristino dei dati dopo il pagamento del riscatto. Come NotPetya, Xbash è un malware distruttivo che si pone come un ransomware.

Come proteggersi da Xbash:

  1. Utilizzare password forti non predefinite
  2. Eseguire gli aggiornamenti di sicurezza in modo costante
  3. Proteggere gli endpoint su sistemi Microsoft Windows e Linux
  4. Bloccare l’accesso Internet a host sconosciuti (per evitare che accedano ai server di comando e controllo)
  5. Implementare e mantenere processi e procedure di backup e ripristino rigorosi.