Dopo solo due settimane Virgin Money ha potuto affidarsi completamente all’AI di Dynatrace, che esclude falsi allarmi o duplicati

Virgin Money

L’IT Senior Analyst di Virgin Money, Andy Lofthouse, dirige un team che si occupa di affrontare tutte le possibili sfide digitali: da ambienti IT complessi, a una miriade di allarmi di sistemi, fino al problema generale di essere più reattivi, piuttosto che proattivi, nell’affrontare alcune di queste sfide.

E sta facendo tutto questo con solo quattro persone.

Tutto ha inizio con Dynatrace

“Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto di collaborazione con Dynatrace. Abbiamo discusso di OneAgent e ci è sembrato da subito la soluzione che stavamo cercando, così abbiamo deciso di provarlo – ed è così che è iniziato tutto”, ha dichiarato Andy Lofthouse.

Andy e il suo team hanno utilizzato il monitoraggio sintetico di Dynatrace dal 2014, prima di passare, lo scorso anno, allo stack OneAgent – nonostante non fosse totalmente convinto essendo di sua natura un professionista un po’ scettico. Ma, come ha confermato poi al pubblico del Perform, è diventato un vero sostenitore di Dynatrace OneAgent e dei risultati che ha garantito dopo solo due giorni dalla sua installazione e dall’inizio del suo funzionamento, senza che fosse necessaria alcuna configurazione manuale. Andy e il suo team sono stati in grado di dare inizio ai lavori con OneAgent fin da subito, implementandolo per capire in che modo i servizi di Virgin Money, gli host e altri processi dialogassero tra loro, approfondendo le cause alla base dei problemi che stavano affliggendo Virgin.

E questi problemi stavano avendo un impatto significativo sul business: centinaia di ore spese tra sette team diversi per tentare di risolverli, causando decine di migliaia di sterline in costi e una raffica di tweet di utenti ostili che stavano danneggiando la loro brand reputation online.

È qui che entra in gioco Dynatrace OneAgent.

Le prime due settimane di Virgin con Dynatrace

“Consiglio vivamente di provare un proof of concept Dynatrace su un sistema, potenzialmente testandolo su qualcosa con cui si hanno già dei problemi. Vale sicuramente la pena provare, anche solo per vedere come funziona”, ha detto Andy Lofthouse.

Con la loro precedente soluzione di monitoraggio, il team di Virgin Money veniva bombardato da e-mail ogni giorno, e molte di queste non avevano alcuna reale importanza. In effetti, il 61% delle e-mail che ricevevano riguardava falsi allarmi; solo il 39% erano problemi reali. E di quel 39%, la metà erano dei doppioni. In altre parole, la loro vecchia soluzione inviava cinque volte più e-mail di quante fossero necessarie per rilevare problemi effettivi da affrontare. Troppe e-mail creano un sacco di “rumore” inutile e, nel loro caso, impedivano a Andy Lofthouse e al team di vedere oltre la reale situazione per determinare quale fosse il problema che meritava la loro attenzione e quale no.

Dopo solo due settimane con Dynatrace, Virgin Money ha potuto affidarsi completamente all’AI di Dynatrace perché escludeva falsi allarmi o duplicati. Infatti, il 42% degli alert ricevuti era solo per segnalare che un problema era stato risolto, mentre il 58% riguardava problemi concreti. Si tratta quindi di un tasso di accuratezza del 100% che evidenziava quello che era già stato risolto o meno, e qual era un problema reale che richiedeva l’attenzione del team IT. Ciò rende non solo l’ambiente di lavoro più semplificato e chiaro, ma aiuta a ridurre drasticamente le ore e i costi del personale per la risoluzione dei problemi IT.

Questa è quella che si dice una situazione vantaggiosa per tutti.