l Report di Manpower svela le abitudini delle Generazioni Z e Y nelle ricerche di lavoro sempre più digitali

Risorse umane: puntare tutto sul benessere dei dipendenti

La ricerca di ManpowerGroup Italia sulle preferenze dei candidati individua un nuovo gruppo di lavoratori: gli utilizzatori precoci di tecnologia HR, coloro che per cercare lavoro utilizzano almeno 3 o più tecnologie, tra cui smartphone, social media, video-colloqui, app di ricerca vocale (Siri, Cortana, Alexa). Si tratta di candidati giovani appartenenti alle generazioni Z (29%) e Y (35%), vivono in città, studiano e sono equamente divisi tra maschi e femmine. A completare l’identikit, una forte propensione alla mobilità che caratterizza l’87% del campione.

«Le nuove generazioni sono sempre più digitali anche nella fase di ricerca del lavoro e le aziende non possono ignorare questo trend – dichiara Riccardo Barberis, Amministratore Delegato di ManpowerGroup Italia. –Per affrontare la sfida della carenza di profili con le giuste competenze – il tasso di talent shortage a livello globale è al 45%, il dato più alto degli ultimi 12 anni – è necessario diversificare i canali di comunicazione in relazione ai candidati che si desidera attirare. In ManpowerGroup per esempio da alcuni anni ormai abbiamo scelto soluzioni digitali e innovative che consentono ai nostri candidati di avere accesso ad un mercato del lavoro e delle opportunità di orientamento e formazione senza confini».

Per attirare gli utilizzatori precoci di tecnologia HR, che in Italia costituiscono il 12% della forza lavoro e l’11% a livello mondiale, bisogna investire sulle nuove tecnologie HR, in particolare gli annunci sui social sono cliccati dal 73% dei millennials ma l’uso dei social è un trend in crescita anche sul resto della media dei candidati (31%).

L’uso della tecnologia varia in misura significativa da un Paese all’altro. Tra i mercati esaminati il Giappone, per esempio, è all’ultimo posto tra i Paesi che adottano tecnologie HR mentre India e Brasile sono le nazioni con le più alte percentuali di utilizzatori precoci di tecnologia HR, grazie anche all’alto tasso di penetrazione degli smartphone (rispettivamente più di 300 milioni e 79 milioni di possessori).

Per adottare la tecnologia HR giusta, Manpower propone una strategia in 5 step:

  1. Definire il problema relativo al talento. Quali sono i candidati da attrarre? È necessario migliorare la selezione delle domande? Sono esempi dei problemi da definire in relazione all’obiettivo che si vuole ottenere, successivamente le tecnologie possono essere valutate per efficacia e convenienza economica.
  2. Conoscere il proprio pubblico. Abbinare la tecnologia idonea al tipo di candidati, che possono differire per i ruoli e/o competenze da coprire in azienda. Per investire in giovani talenti è necessario investite in tecnologia ma per assumere persone con esperienza è necessario prendere in considerazione diversi canali online e offline.
  3. Diversificare i canali. Non esiste un’unica soluzione tecnologica. Le diverse culture e i diversi limiti possono avere un ruolo nella scelta di WhatsApp o di Viber in un determinato mercato. Perciò bisogna testare e perfezionare il giusto mix di strumenti per ottenere i risultati migliori.
  4. Trasformare la quantità in qualità. La facilità di presentazione di una domanda di lavoro attraverso la tecnologia porta ad un incremento delle domande. L’intelligenza artificiale (AI), l’apprendimento automatico e l’analisi predittiva possono aiutare a identificare i candidati qualificati.
  5. Aggiungere l’interazione umana. La tecnologia è certamente la via da percorrere, ma comunicare un messaggio personalizzato e su misura risulta ancora fondamentale. Il contatto personale può differenziare positivamente un datore di lavoro dall’altro nell’esperienza sempre più tecnologica del candidato.