La società controllata da Regione costa troppo: lo conferma anche la Corte dei Conti

Lombardia Informatica

“Al fine di conseguire maggiori livelli di efficienza ed economicità è autorizzata la fusione per incorporazione di Lombardia Informatica nell’Azienda regionale centrale acquisti.” Il 30 luglio, Regione Lombardia ha approvato l’emendamento alla legge di Bilancio, proposto da Davide Caparini, assessore regionale al Bilancio, finanza e semplificazione. Arca (Azienda Regionale Centrale Acquisti) ingloba così Lombardia Informatica.

Società interamente partecipata da Regione Lombardia, scopo statutario di ARCA è quello di fornire alla Regione, agli Enti del Sistema Regionale, alle altre PA supporto e strumenti per migliorare efficienza, efficacia ed economicità degli appalti pubblici.

Lombardia Informatica è la digital company di regione Lombardia, fondata nel 1981 su iniziativa della giunta Guzzetti, che conta 466 lavoratori per un monte stipendi di 22,7 milioni di euro. Nata inizialmente per sviluppare software, specialmente in ambito sanitario a favore delle USSL e delle ASL, con gli anni ha ampliato l’ambito delle sue attività. Ma soprattutto, secondo molti, è diventata una delle pedine centrali per la spartizione delle poltrone.

Tra questi il leghista Davide Caparini, che ha rilevato come i costi medi di funzionamento di Lombardia Informatica siano 50 volte più alti rispetto a quelli di Arca, le cui funzioni sono parzialmente sovrapponibili. La conclusione del processo di fusione dovrebbe avvenire entro il 2019, e a regime implicherebbe, secondo l’assessore, quasi mezzo milione di euro all’anno: “Dall’accorpamento si può ipotizzare un risparmio immediato dovuto all’unificazione degli organi di amministrazione e controllo. Lombardia Informatica ha costi per 245 mila euro così suddivisi: 145 mila per il consiglio di amministrazione; 45 mila per il collegio sindacale; 30 mila per la società di revisione e 25 mila per l’organismo di vigilanza — scrive nella relazione. Si può altresì prospettare che alla scadenza dei due attuali direttori (rispettivamente il 31 dicembre 2018 per Arca e il 15 febbraio 2019 per Lombardia Informatica, ndr) ci sia un solo direttore generale per entrambe le società, con un ulteriore risparmio di 240 mila euro l’anno”. Inoltre, “Sono attesi ulteriori risparmi sui costi di funzionamento per le sinergie operative prodotte dal processo di accorpamento.”

Una relazione della Corte dei Conti datata 6 giugno ha confermato l’eccesso di spesa, soffermandosi anche su viaggi e consulenze. Nel 2017 Lombardia Informatica ha ricevuto dalla Regione incarichi per oltre 222 milioni. Pur disponendo di quasi 500 dipendenti, la società li ha esternalizzati praticamente tutti, diventanto di fatto un centro di e-procurement per la Regione, vale a dire esattamente il ruolo di Arca.

La Corte dei Conti ha quindi concluso che “Un’opzione è la reinternalizzazione da parte di Regione Lombardia dell’acquisizione sul mercato di prodotti e servizi informatici (il che vuol dire assorbire la società, ndr); in alternativa si prospetta anche l’opzione di accorpare l’attività della Spa a quella svolta da Arca”.

Caparini, in concerto con il governatore Attilio Fontana, ha deciso di intraprendere la seconda strada, preservando però i posti di lavoro.