Solo l’8% degli e-shop presenta i propri prodotti in una lingua diversa dall’italiano

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In occasione della sua partecipazione al Netcomm Forum 2018 (30-31 maggio 2018, presso MiCo – Milano Congressi, Stand H16) idealo – portale internazionale per la comparazione dei prezzi online presente in Italia dal 2011 – presenterà alcuni dati relativi al tema del cross border trade, vale a dire gli acquisti transfrontalieri.

Il cross border trade rappresenta un’opportunità per tutti gli attori coinvolti nella digital economy. Partendo dai vantaggi per i consumatori, alcuni prodotti possono essere più economici se acquistati al di fuori dell’Italia. Ad esempio, i notebook costano in media il 14.9% in meno se acquistati in Spagna, mentre per acquistare un’asciugatrice o un paio di sneakers si può risparmiare più del 15% se li si compra in UK. Risulta immediato il vantaggio che i consumatori italiani ottengono grazie agli acquisti transfrontalieri: la possibilità di accedere ad un’offerta diversificata ed acquistare prodotti che costano meno in paesi differenti dal proprio.

D’altro canto, il cross border trade rappresenta un’opportunità anche per gli stessi e-shop. L’ultimo report di Eurostat mette in luce come l’e-commerce in Europa goda di ottima salute: nel Regno Unito, ad esempio, l’86% degli utenti internet utilizza il canale online per fare acquisti, in Svezia la percentuale è dell’84% ed in Germania dell’82%. Considerando che in Italia la percentuale si attesta attorno al 43%, contro una media europea del 68%, risulta chiaro il vantaggio di un e-shop nostrano che decida di vendere anche all’estero: presentarsi su un mercato internazionale – ancora più ricettivo rispetto al nostro quando si parla di e-commerce – ed allargare ulteriormente il proprio bacino d’utenza.

A fronte di netti vantaggi per tutti gli attori coinvolti, i dati che idealo presenterà ufficialmente nel corso di Netcomm Forum fanno riflettere: in Italia solo il 22% degli e-shop vende anche al di fuori dei confini nazionali. Dato ben lontano da altre realtà europee come Spagna e Francia, in cui gli e-shop che vendono all’estero sono il 50%, ma anche Regno Unito e Germania in cui il dato è rispettivamente del 48% e del 46%.

Un altro dato poco incoraggiante messo in luce da idealo mostra come questa scarsa apertura dell’e-commerce italiano al resto d’Europa si evinca anche dal fatto che solo l’8% dei negozi digitali in Italia presenti il proprio e-shop in una lingua differente dall’italiano. Un dato tendenzialmente basso in tutta Europa, che vede l’e-commerce spagnolo in testa con il 24% di portali in doppia lingua, seguito dal Regno Unito al 24%, dalla Germania al 12% e dalla Francia al 10%.

Infine, idealo ha cercato di evincere quanti e-shop italiani offrano la possibilità di pagare in una valuta differente dall’Euro e la risposta è “solo il 4%”. Dato tendenzialmente basso in tutta Europa con gli e-shop inglesi che si aprono ad altre valute nel 24% dei casi, seguiti da quelli spagnoli (8%), tedeschi (4%) e francesi (2%).

“Il nostro obiettivo non è mai quello di segnalare una mancanza, ma quello di mostrare un’importante opportunità che al momento il mercato italiano non sta cogliendo appieno. – ha commentato Fabio Plebani, Country Manager di idealo in Italia – Ed è un vero peccato in quanto l’Italia avrebbe un netto vantaggio competitivo rispetto agli altri paesi: sia perché può allargare ulteriormente il proprio bacino d’utenza coinvolgendo un pubblico già avvezzo al mercato digitale, sia perché può contare su uno dei brand più riconoscibili al mondo – quello del Made in Italy – che gode di popolarità a livello globale.”

Nel corso di Netcomm Forum, idealo mostrerà al pubblico italiano un white paper per sensibilizzare gli e-shop italiani sul tema e offrire ulteriori dati e spunti d’interesse. Grazie alla presenza di esperti dell’area sales, di tecnici e di analisti, nel corso della manifestazione il team di idealo racconterà la visione e gli obiettivi dell’azienda con oltre diciotto anni di esperienza e presente in sei nazioni differenti (Germania, Italia, Austria, Regno Unito, Spagna e Francia), illustrando le soluzioni rivolte ad aziende, piccole o medie imprese e grandi società che desiderano aprirsi o muoversi più consapevolmente nel mondo dell’e-commerce.