Grazie alle nuove tecnologie, visitare gli immobili diventa un’esperienza immersiva da fare da remoto

Vendere casa non è semplice: secondo Homstate.it, piattaforma di acquisto e vendita case, mediamente un proprietario impiega 7 mesi per vendere il suo immobile. Le ragioni sono da ricercarsi tra diversi fattori, tra cui l’eccessivo prezzo dell’immobile e le informazioni poco puntuali sulle caratteristiche della proprietà.

Secondo lo studio di Homstate, un venditore che abita nella proprietà investe mediamente 224 ore per sistemare, riordinare la casa ed essere disponibile per visite e rivisite. Sul fronte dei compratori, il numero di ore dedicate alle visite è inferiore, ma si sommano tempi e costi per recarsi all’immobile per la visita.

Secondo Ivan Laffranchi, Ceo di Homstate, “i compratori fanno ricerche sempre più mirate per evitare perdite di tempo e i venditori vorrebbero evitare visite inutili da parte di compratori che non hanno capito dove si trova l’immobile o quali sono le superfici reali della casa. Riteniamo che oggi sia possibile eliminare queste perdite di tempo ottimizzando la ricerca e la vendita immobiliare grazie alla realtà virtuale. Per questo da alcune settimane abbiamo iniziato a testare un nuovo sistema di realtà virtuale progettato dalla California Matterport che consente la scansione tridimensionale dell’edificio creando un modello visitabile a distanza attraverso il proprio smartphone, tablet o PC”.

La tecnologia impiegata è molto differente dal virtual tour utilizzato da anni attraverso le fotografie sferiche, e consente al potenziale compratore un’esperienza di visita innovativa ed immersiva.

La realtà virtuale sarà uno dei pilastri del cambiamento che l’intermediazione immobiliare sta vivendo grazie ad internet. Il mestiere dell’agente immobiliare com’è stato fatto negli ultimi 20 anni non esisterà più” spiega ancora Laffranchi.

Grazie a questa tecnologia completamente immersiva, con transizioni uniformi tra le stanze, è possibile visitare da casa l’intera proprietà nelle migliori condizioni, creando un modello “Dollhouse” che comunica a colpo d’occhio le relazioni spaziali e una comprensione immediata delle dimensioni reali.