Quattro diversi team creativi stanno lavorando per aiutare le altre startup a risolvere i loro problemi in campo legale, economico e di marketing

Tutte le opportunità di open innovation per le startup campane

Aumenta continuamente il numero di startup in Italia: secondo IlSole24Ore, le iscrizioni al Registro delle imprese sono cresciute del 24.5% nel 2017, con investimenti che hanno raggiunto i 6 miliardi di euro in Europa. Rimanere a galla sul mercato è però sempre più difficile.

Tra i problemi principali soldi, burocrazia, carenza di capitale umano. Il 94% delle startup innovative italiane ha un capitale sociale inferiore a 10mila euro. A fronte dell’aumento delle startup, diminuisce il numero medio degli addetti. Se in un team dovrebbero esserci infatti tutte le skill operative e tecniche indispensabili, il 79% delle startup impiega al massimo 4 persone.

Chi può conoscere meglio di tutti i problemi a cui deve far fronte una startup se non… una startup? Ecco perché un gruppo di giovani talenti italiani, ognuno nel suo campo, ha deciso di trovare una soluzione ai diversi problemi incontrati nel corso degli anni. 

Quattro startup per quattro diversi servizi essenziali per assicurare la sopravvivenza (e la crescita) di un’impresa.

Un esempio? Per questa tipologia di aziende la contrattualistica rappresenta un ostacolo, troppo spesso sottovalutato: questo perché non tutte le startup hanno al loro interno le competenze legali adatte, né il tempo (e il denaro) per una consulenza professionale. Che si fa allora? Si prova a mettere una pezza, con risultati deludenti e grossi rischi per il futuro.

Le startup coinvolte

Una delle soluzione più efficaci è quella proposta da Lexdo.it, che dà la possibilità ad ogni startup di avere sempre a disposizione online un team legale completo e affidabile a costi contenuti.

“All’università ho fondato una startup di sviluppo software e mi sono rapidamente reso conto di quanto fosse difficile creare una nuova impresa senza il giusto supporto legale – spiega Giovanni Toffoletto, CEO di Lexdo.it – Avevamo bisogno costantemente di consigli da parte di avvocati oltre che di contratti e documenti legali: dovevamo costituire la società, registrare il nostro marchio, creare contratti per i primi dipendenti, i fornitori, per lo sviluppo del software e tutti i documenti per mettere online il nostro sito web”.

Con Lexdo.it invece bastano 5 minuti e 9 euro per ottenere un contratto personalizzato in base alle esigenze del cliente. Rispondendo a delle brevi domande guidate, il sistema è in grado di individuare le esigenze del cliente e generare automaticamente un documento su misura, a norma di legge, pronto per download e firma. Ad oggi si trovano più di 120 tipologie di contratto disponibili sul sito e oltre 100mila documenti sono stati già generati per aziende, professionisti e startup. Inoltre, startup e aziende possono sfruttare anche un servizio in abbonamento dal costo (annuale) di 99 euro che include, oltre alla creazione di un maggior numero di documenti, anche la consulenza di studi legali partner altamente specializzati per risolvere questioni più complesse.

Conoscere i propri competitors e le loro strategie poi, è un altro punto fondamentale per chi fa startup, per determinarne i punti di forza e debolezza relativi a quelli del proprio prodotto o servizio. In un mercato che cambia così rapidamente è facile perdere i punti di riferimento e trovarsi a competere con concorrenti che non si conoscevano, o che fino a poco tempo prima addirittura non esistevano. Grazie a competitoor, che si basa su un sistema di price intelligence per il monitoraggio costante del Web invece, si può tenere d’occhio la concorrenza in tempo reale. In questo modo le aziende sono in grado di azzerare il tempo e il denaro investito nelle analisi di mercato, ottimizzando i processi e risparmiando sui costi.

Sempre in chiave marketing, sono i social network ad assumere un ruolo sempre più di primo piano. Gli utenti delle piattaforme social sono ormai 2,8 miliardi, cioè il 37% della popolazione mondiale, tra cui 31 milioni di italiani. In questo universo gli influencer giocano quindi un ruolo chiave per chi vuole fare pubblicità. Come fare a non investire male i propri soldi scegliendo l’influencer sbagliato? Per rispondere a questo domanda le società investono una quantità di tempo e risorse enormi. Basterebbe però rivolgersi a Buzzoole che, grazie a un algoritmo proprietario basato sui big data, è in grado di connettere le aziende ai giusti influencer. Il risultato? Campagne social estremamente efficaci e un sacco di tempo e denaro risparmiato.

Parlando di denaro, Borsa del Credito si occupa di P2P lending, il prestito tra privati tramite internet che, insieme al crowdfunding, rappresenta una fonte di finanziamento alternativo per molte realtà innovative. Con circa 25 milioni di euro già erogati alle aziende italiane la startup, con sede a Milano, dà la possibilità ai prestatori di investire i propri risparmi nelle aziende più promettenti e alle stesse aziende di ottenere un prestito in soli 3 giorni.