Le imprese devono abbracciare la trasformazione digitale e continuare ad innovare anche quando sono leader del proprio mercato. Ma che strategia stanno adottando le imprese più innovative?

Come ottenere il massimo dalla digital transformation

Quali sono le scelte che le aziende devono intraprendere per garantirsi un futuro? Un quesito questo da un milione di dollari come si suol dire. La risposta alla domanda non è per niente facile, ma tra le diverse ipotesi esiste sicuramente un fattore comune: il digitale. La digital transformation infatti, non rappresenta più solo una tematica di competitività, ma un fattore di sopravvivenza per le imprese. Oltre che consentire di ottenere un vantaggio competitivo, la digitalizzazione è ormai la discriminante per il futuro dell’azienda stessa: chi non innova ed abbraccia completamente il digitale inizierà a perdere consistenti quote di mercato, fino ad esserne velocemente estromesso.

Le imprese devono essere agili e flessibili per rispondere al più presto delle esigenze dei clienti: solo il digitale può risolvere tale esigenza. Il mercato è infatti in profonda trasformazione: basti pensare al successo di alcuni colossi come AirBnB o Uber che rispettivamente non posseggono alcun hotel o appartamento e che hanno fatto del digitale il loro cavallo di battaglia” – ha sottolineato Luisa Arienti, Amministratore Delegato di SAP Italia in occasione del SAP Forum, tenutosi ieri a Milano.

Le organizzazioni di qualsiasi dimensione e settore sono pertanto chiamate alla trasformazione digitale. Di certo non sarà un percorso facile perché le sfide da superare sono molteplici. Ma è necessario e lo si deve fare.

Ma come si sono comportate le imprese più innovative?

Lo ha rilevato uno studio SAP e Oxford Economics che si è focalizzato su 100 aziende leader nel digitale con l’obiettivo di capire quali fossero i segreti e le strategie da loro intraprese tanto da portarle e mantenerle al successo. Sono emersi essenzialmente 4 elementi distintivi. Innanzitutto la modalità secondo cui interpretano (e conseguentemente agiscono) la digital transformation: la trasformazione digitale  non è vista come un mero progetto IT o riguardante un particolare ambito aziendale, ma uno strumento per cambiare anche drasticamente il business dell’azienda stessa e le relazioni con il proprio ecosistema (partner, fornitori, clienti).  In secondo luogo particolare attenzione deve essere rivolta nei confronti del cliente: non è più sufficiente possedere un CRM automatizzato, ma la vera sfida è quella di avere i dati dei clienti in real time così da poter prendere le decisione più accurate, magari anticipando le loro esigenze.

Altro elemento cardine del successo dei leader nel digitale riguarda le risorse umane. Oltre che acquistare sul mercato i migliori talenti e riuscire a mantenerli in azienda, è opportuno riformare e rieducare i dipendenti già inseriti nell’organizzazione. Le competenze devono essere infatti sviluppate a pari passo con il processo di trasformazione: avere le giuste tecnologie ma non saperne sfruttare al meglio i vantaggi porta ad un fallimento negli investimenti effettuati. Sono proprio le tecnologie di prossima generazione ad essere l’ultimo fattore discriminante per i leader: queste realtà avviano progetti basati su machine learning, intelligenza artificiale e IoT senza paura di ridefinire gli assetti societari tradizionali con anche l’assunzione di persone in questa direzione.

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I leader digitali evidenziano in particolare un assetto bimodale: vi è una separazione tra il funzionamento dei sistemi standard di business rispetto alle attività delle divisioni dedicate all’innovazione. Chi fa innovazione fa solo innovazione, mentre chi si occupa della gestione continua a portare avanti le operazioni tradizionali dell’azienda. Solo una volta messe a punto, le innovazioni saranno implementate per migliorare il funzionamento dell’azienda – ha spiegato Luisa Arienti. – Il 62% dei leader digitali è infatti un’azienda bimodale e il 72% ritiene che questa modalità di lavoro permetta di velocizzare la trasformazione digitale”.

Un’altra sfida che le imprese devono superare è quella del dilemma dell’innovazione: sono un’azienda in salute, con ottimi risultati di business e magari sono leader del mercato.  Perché dovrei investire in digitalizzazione ed innovazione? L’idea di “godersela” per un po’ è la soluzione più sbagliata: i competitor non si fermano e il mercato viaggia alla velocità della luce. Emblematico è il caso di Kodak che nel 1975 aveva realizzato la prima macchina fotografica digitale, ma che, anziché puntare ed investire su di essa, ha deciso non modificare il proprio business per evitare di perdere le revenue provenienti dai rullini classici. Risultato? Oggi Kodak non esiste più.

Nel corso del SAP Forum sono stati presentati alcuni casi di successo di imprese che hanno deciso di puntare sul digitale e superare il dilemma dell’innovazione. Tra questi si possono sottolineare VELP Scientifica e Lamborghini.

VELP Scientifica, realtà attiva nel mercato della strumentazione da laboratorio per l’ambito alimentare e ambientale e presente in 100 Paesi del mondo, ha deciso di focalizzarsi sul mondo IoT per rendere connessi i propri prodotti e migliorare il lavoro dei ricercatori. Grazie a SAP Leonardo l’azienda ha implementato una piattaforma cloud che permette di ridurre i limiti delle distanze fisiche, ascoltare le esigenze dei clienti ed accelerare la ricerca. Il tutto con interessanti benefici in termini di fidelizzazione dei clienti nei confronti dei prodotti e del brand.

La piattaforma ci ha consentito di attivare delle best practise che migliorano il processo di crescita dell’azienda e al tempo stesso ha permesso al management di concentrarsi esclusivamente sulle attività core. Tutto ciò consente di pianificare una strategia aziendale non solo per il breve periodo ma anche per il futuro”. ha spiegato Giovanni Passoni, Amministratore Delegato VELP Scientifica.

Con un fatturato in notevole crescita negli ultimi 6 anni e un raddoppio della propria dimensione produttiva, Lamborghini ha deciso di realizzare un nuovo modello di vettura per entrare nel mercato dei SUV sportivi. Per questo l’azienda emiliana ha introdotto i paradigmi dell’Industry 4.0 per efficentare il proprio sistema produttivo, mantenendo al contempo l’elevato livello di artigianalità e personalizzazione tipica del brand. Grazie ad un Manufacturing Execution System di SAP, l’azienda è riuscita ad incrementare la propria efficienza e produttività, ridurre i costi del lavoro ed avere una migliore tracciabilità dei materiali usati così come le attività degli operatori, le cui modalità di lavoro sono al contempo migliorate.