La maggioranza dei leader di mercato è ottimista sull’augmented workforce anche se riconosce la presenza di resistenze al cambiamento interne che potrebbero rallentarne l’implementazione

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Secondo una ricerca di Avanade le organizzazioni dovranno adottare tecniche di automazione intelligente nell’arco dei prossimi tre anni per fare crescere la produttività e per continuare ad innovare.

Secondo la ricerca, più della metà dei leader aziendali nel mondo ritiene che l’automazione intelligente permetterà di “aumentare” la forza-lavoro umana invece di sostituirla. Molte aziende hanno raggiunto un livello di produttività impossibile da migliorare con i processi di ottimizzazione tradizionali; per queste aziende l’automazione intelligente offre una nuova opportunità di differenziarsi dalla concorrenza.  La ricerca mostra anche il bisogno di superare le resistenze culturali intorno all’automazione intelligente: il 79% dei leader intervistati infatti riconosce la presenza di resistenze al cambiamento interne che possono rallentare o fermare l’implementazione delle tecnologie di Intelligenza Artificiale nelle rispettive aziende.

Dalla ricerca emerge che:

  • l’automazione intelligente è già in uso nel 31% delle aziende ed è previsto che il numero raddoppi entro il 2020
  • l’86% dei leader aziendali intervistati crede che l’introduzione dell’automazione intelligente nei prossimi 5 anni sia un requisito per essere un leader nel rispettivo settore industriale
  • i benefici primari che deriveranno dall’utilizzo dell’automazione intelligente saranno la produttività (50% degli intervistati) e la velocità del time-to-market molto più veloce (45%).
  • Circa il 43 % dei leader aziendali intervistati crede che l’adozione dell’automazione intelligente renderà disponibili risorse per le attività più complesse e per l’innovazione
  • I consumatori, che Avanade ha intervistato in Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania, concordano con i l leader aziendali che l’automazione intelligente permetterà ai dipendenti di concentrarsi sulle attività più complesse.  Il 60% dei consumatori intervistati ha affermato però che l’automazione intelligente probabilmente diminuirà i posti di lavoro invece che crearne.

Cosa significa tutto questo per le aziende in futuro? Secondo la ricerca, per rimanere rilevanti nel mondo AI-first, i leader aziendali dovranno abbracciare queste nuove possibilità. Per il 60% dei leader aziendali intervistati comprendere le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, e sapere come utilizzare la forza lavoro “aumentata”, saranno conoscenze fondamentali nell’arco di 5 anni, a discapito di funzioni specializzate tradizionali, come vendite e marketing.

Adam Warby, CEO di Avanade, afferma “I leader riconoscono il potenziale dell’automazione intelligente nel migliorare la produttività, ottenendo maggior valore dai dati e liberando gli impiegati da lavori banali e ripetitivi, consentendo loro di focalizzarsi su attività che richiedono l’intervento umano e/o aggiungono valore, come l’innovazione”.

Nonostante i passi avanti fatti nel superare la contrapposizione tra uomo e macchina, i lavoratori devono ancora convincersi. Per restare rilevanti, le aziende hanno bisogno di una visione per la nuova realtà AI-first e devono educare le proprie persone a riconoscere il potenziale dell’automazione intelligente per il raggiungimento di capacità personali e professionali senza precedenti”.