Le stime dei CFO del settore Tech USA sono più che promettenti, anche se le incertezze del clima politico temperano l’entusiasmo

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L’80% dei Chief Financial Officer del settore Tech statunitense prevede ricavi complessivi in crescita, in media del +10% rispetto al 2016, sebbene l’insediamento del Presidente Trump implichi molte incertezze per la business community. Questo il risultato principale dell’edizione 2017 della BDO Technology Outlook Survey, che la sede USA del network globale di auditing & advisory ha commissionato recentemente, coinvolgendo 100 CFO delle più importanti imprese tecnologiche degli Stati Uniti.

La performance attesa per le OPA nel settore tech

Il 62% dei CFO coinvolti nell’indagine dichiara che il 2017 sarà caratterizzato da una ripresa delle attività di OPA nel settore, tra questi il 17% attende incrementi molto significativi, contro il 7% rilevato l’anno scorso. Alcuni fattori contribuirebbero a sostanziare i risultati dell’indagine, tra i quali emerge un 2016 caratterizzato da un numero esiguo di OPA di settore e da un mercato azionario post-elettorale combinato a una domanda insoddisfatta, creando così i prodromi per una robusta ripresa delle attività nell’anno in corso, che potrebbe arrivare a eclissare i picchi registrati nel 2014.

Unicorni e Startup

Oltre al rimbalzo del mercato OPA del settore tecnologico, sembrano anche sfumare le preoccupazioni circa la sopravvalutazione nel 2016 del comparto degli unicorni, ossia le startup con valutazione pari o superiore al miliardo di dollari. Due terzi dei CFO del settore (66%) prevede un incremento delle valutazioni quest’anno. Questo risultato riflette le previsioni degli analisti circa il potenziale di varie imprese ad alto tasso di valutazione quali Snap, Spotify e Uber in avvio di quotazione.

“Le valutazioni nel settore tecnologico sono rimaste relativamente sostenute, nonostante un mercato delle OPA di fatto poco dinamico. E mentre gli unicorni Tech hanno subito debutti in Borsa deludenti, il market rally esteso sta supportando iLpricing di cartellino più alto. Detto ciò, rileviamo come le organizzazioni finanziatrici delle startup mostrino più cautela, e sebbene alcune startup sicuramente supereranno la soglia di 1 miliardo di dollari raggiungendo lo status di “unicorno”, ci attendiamo che il mercato tech USA, di grande importanza a livello globale, non raggiunga i livelli ottenuti nel 2014 e nel 2015” ha commentato Simone Del Bianco, Managing Partner di BDO Italia.

Lo scenario geopolitico

Tuttavia, l’ambiguità geopolitica potrebbe spingere verso il ribasso le previsioni di crescita ottimistiche. Il sondaggio BDO rileva, infatti, che il 41% dei CFO intervistati dichiara che l’incertezza politica, in patria e all’estero, avrà un forte impatto sul mercato delle OPA, un risultato che riflette il disagio intorno ai potenziali cambiamenti del regolatorio sia negli USA sia a livello globale, nonché l’incertezza generata dalla pubblica censura del Presidente Trump per le aziende che creano posti di lavoro offshore.

Attività offshore e in outsourcing

Non è possibile al momento attuale prevedere se le politiche della nuova amministrazione USA avranno un impatto sui piani di outsourcing delle imprese tech USA, tuttavia l’indagine BDO mostra come il settore della tecnologia si basi fortemente sull’outsourcing all’estero e sull’importazione di talenti internazionali. In effetti, il 40% del campione dichiara servizi in outsourcing o produzioni affidate a società controllate o società con sede al di fuori dei confini USA. Parimenti, le risorse umane sono considerate un asset sensibile nel settore, con quasi un terzo (32%) dei CFO delle imprese tech USA che dichiara quanto il reclutamento o il trattenere talenti nelle proprie imprese sia la loro sfida maggiore, mentre solo il 10% degli intervistati cita le politiche commerciali e di immigrazione come la sfida regina del 2017. Tuttavia l’indagine rileva anche molta cautela su questo fronte da parte delle imprese tech: solo il 4% degli intervistati, infatti, si aspetta di incrementare l’attività di outsourcing quest’anno e, di contro, solo il 14% progetta di riportare negli USA le operazioni in offshore o in outsourcing.

“Le aziende tecnologiche USA dovranno superare un 2017 che si configura con una “tripletta” di forti sfide: un settore, quello del tech, che raccoglie una parte significativa delle proprie entrate dall’estero, in controtendenza rispetto alla posizione del Presidente Trump; una valuta statunitense rafforzata, che rende scambi ed export meno attrattivi; un calo previsto nelle vendite globali di smartphone, e altri dispositivi mobile, combinato a un potenziale aumento delle barriere commerciali. La nostra prospettiva però ci indica che le imprese tech USA sembrerebbero pronte a raccogliere queste sfide e superarle” ha aggiunto Del Bianco.

Cybersecurity, una spada a doppio taglio

La maggior parte dei CFO del settore Tech afferma che l’escalation dell’interesse verso la cybersecurity sarà il secondo più grande motore di crescita nel 2017 per il settore tecnologico, mentre il 18% dei rispondenti dichiara la cyber-sicurezza quale il fattore più importante per la crescita del settore.
Le preoccupazioni circa la Cybersecurity stanno anche spingendo le imprese tech USA a potenziare le proprie difese. Le varie normative sulla privacy dei dati a livello internazionale, infatti, stanno creando fermento nel settore tech. In particolare, l’Unione Europea ha approvato la normativa General Data Protection Regulation (GDPR), che entrerà in vigore nel maggio 2018, e richiederà monitoraggi e controlli della data privacy più rigidi e stringenti per tutte quelle organizzazioni tech USA che gestiscono o elaborano i dati personali di cittadini UE. Non è dunque un caso che il 44% dei CFO dichiari che la conformità alle norme sulla data privacy rappresenti la sfida maggiore per l’anno in corso, superando di misura l’istanza top 2016, ossia la reportistica finanziaria (27%).
In aggiunta alle più rigide norme in tema di data privacy, anche i costi sempre più crescenti delle violazioni dei dati sono fonte di grandi preoccupazione nel settore. Secondo gli analisti, i costi del cybercrime a livello globale dovrebbero attestarsi intorno ai $6.000 miliardi entro il 2021, comprendendo voci di costo relative alla perdita e distruzione dati, alla perdita di produttività, oltre alle ulteriori interruzioni delle operazioni che possano accadere in futuro. Vi sono poi anche da considerare i costi intangibili, oltremodo rilevanti, quali il danno reputazionale e la perdita di affidabilità e della fiducia da parte del pubblico.

L’attività M&A nel tech si mantiene costante

Quasi tre quarti (72%) dei CFO del settore si aspettano un incremento delle operazioni M&A nel 2017, con circa un terzo (31%) che dichiara che le proprie organizzazioni perseguiranno politiche M&A quest’anno. Solo il 4% del campione prevede un declino dell’attività. Tra i fattori motivazionali chiave dietro le politiche di M&A del settore tech, il 31% cita le risorse tecnologiche e la proprietà intellettuale, seguito da ricavi e redditività (28%), incremento della quota di mercato (24%), e migliori capacità nella ricerca e sviluppo (16%).

Cloud computing e Internet of Things, le tecnologie di forte impatto nel 2017

Alla domanda su quale tecnologia avrà un impatto di misura sulla loro attività nel 2017, la maggior parte dei CFO tech (74%) dichiara il cloud computing, mentre il 58% è orientato sull’IoT e un 16% sull’intelligenza artificiale, seguita da stampa 3D e realtà aumentata (14% ciascuno), e blockchain (8%). 

“Le tecnologie avanzate e le innovazioni quali l’IoT, cloud computing e realtà aumentata, presentano enormi opportunità non solo per il settore tech, ma anche per altri settori, in particolare healthcare, retail e manifatturiero. Tuttavia, gli attacchi informatici su larga scala, come recentemente visto, spesso partono dall’utilizzo di oggetti e dispositivi connessi trasformando, di fatto, queste innovazioni in nuovi vettori di attacco e vulnerabilità” ha dichiarato Stefano Minini, Partner Risk & Advisory BDO Italia “Il settore tech ha certamente fatto grandi progressi nell’identificazione dei rischi cyber, e nella mitigazione degli stessi, attraverso l’implementazione di policy e procedure avanzate. Tuttavia, le aziende di tecnologia devono rimanere salde nella loro definizione delle priorità di sicurezza informatica, continuando a integrarle e aggiornando costantemente i controlli nelle loro offerte di prodotti e servizi”.