Secondo IDC la spesa in Internet of Things sfiorerà nel 2020 i 1.300 miliardi di dollari nel mondo, mentre in Italia crescerà del 20% all’anno

Digital experience: abilitarla con le applicazioni adattative. Posso crescere, ridursi, difendersi e curarsi in base ad ambiente e utilizzato

Anche in Italia, ormai, l’Internet of Things è una tangibile realtà, con molte aziende in tutti i settori industriali pronte ad andare oltre i pilot iniziali e ad abbracciare progetti più ampi ed estesi.

L’ultima IDC Worldwide Internet of Things Spending Guide, che stima il mercato IoT in oltre 50 Paesi del mondo con dettagli per più di 45 use case, prevede che la spesa IoT in Italia supererà i 35 miliardi di dollari nel 2020, con un CAGR 2015-2020 pari al 19,5%.

In tutto il mondo, la spesa IoT sfiorerà, sempre nel 2020, i 1.300 miliardi di dollari. L’hardware risulterà la voce di spesa IoT più importante da qui al 2020, seguita dai servizi, dal software e dalla connettività. IDC definisce l’IoT come un’aggregazione di endpoint – le “things” – che sono univocamente identificabili e che comunicano via IP utilizzando una forma di connettività automatizzata, sia a livello locale che globale.

I settori più attivi sul fronte IoT a livello mondiale sono soprattutto il manifatturiero, i trasporti e le utilities. Il segmento consumer diventerà il terzo mercato nel 2020. In particolare, il manifatturiero da solo ha investito nel 2016 quasi 180 miliardi di dollari in iniziative IoT, più di quanto speso da trasporti e utilities insieme.

Secondo quanto previsto da IDC, i principali driver che guideranno il mercato IoT nei prossimi anni saranno la digital transformation (DX), la computer intelligence basata sui dati (i dati come capitale digitale) e l’Industry 4.0.

Tra i nuovi fenomeni che emergeranno, IDC ne evidenzia soprattutto tre:

  • L’arrivo delle piattaforme open data: entro il 2018, queste diventeranno la frontiera in termini di piattaforme, generando però una certa confusione nelle aziende che già hanno investito in soluzioni e piattaforme IoT;
  • La convergenza tra analytics e IoT: entro il 2019, tutte le attività e gli sforzi dell’IoT faranno convergere gli analytics con sistemi di machine learning, istruiti su dati strutturati e non (data lake, marts, store di contenuti), sfruttando capacità di elaborazione che andranno dal centro della rete fino alle sue periferie;
  • The Edge: entro il 2019, almeno il 40% dei dati IoT creati da oggetti intelligenti sarà memorizzato, processato, analizzato e addirittura sfruttato con la decisione di azioni dedicate, alla periferia della rete.

Per analizzare le opportunità che l’Internet of Things apre alle aziende italiane e focalizzarsi in particolar modo sull’Industry 4.0, Fujitsu, Intel, NetApp e SAP, in collaborazione con IDC, organizzano un evento a Milano il 22 marzo intitolato Simplify Innovation: dall’Internet delle Cose all’Internet del Valore. Nel corso dell’evento, le cinque società condivideranno con un gruppo selezionato di IT executives esperienze e approfondimenti sui temi dell’IoT come infrastruttura evolutiva, dell’innovazione dello shopfloor come sfida competitiva e strategica e del real-time decision making e data-driven business.