Si è registrato un incremento del 30% nelle richieste di digital strategist e di big data manager. È previsto un ulteriore aumento del 2017

Boom di richieste di Digital Strategist e di Manager Big Data Analytics. Nel 2016 l’incremento di richieste ha superato il 30% e si prevede per il 2017 un’ulteriore crescita, come emerge da un’analisi svolta da PRAXI, grazie al suo osservatorio privilegiato. Le aziende negli ultimi anni hanno dovuto necessariamente rivedere le proprie strategie, in funzione anche del rilevante impatto del digitale sul business. Cresce così l’esigenza di reperire figure come i Digital Strategist, soprattutto in caso di aziende medio-grandi.

“Le competenze informatiche di questo ruolo ovviamente sono indispensabili, ma ancor di più lo è la visione strategica dell’azienda nell’insieme”, osserva  Massimo Mazzonzelli, partner di PRAXI. “Per esercitare questa professione è preferibile avere una laurea in Economia e organizzazione d’impresa o in Ingegneria Gestionale, eventualmente integrate  con Master in comunicazione multimediale e digital. La digitalizzazione dei processi e la condivisione delle informazioni sono poi indispensabili per la trasformazione del business in e-business”, aggiunge Mazzonzelli.

“Il Digital Strategist deve saper indirizzare le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica  per disegnare l’ecosistema digitale più idoneo a fronteggiare le sfide e cogliere le opportunità offerte da un mercato in continua e rapida evoluzione”, spiega  Cesare Maccari, HR Director della società editoriale Wolters Kluwer, durante il Summit internazionale di PRAXI Alliance – Worldwide Executive Search, network mondiale di PRAXI. “Per poter raggiungere gli obiettivi di medio-lungo è essenziale instillare nell’azienda competenze e capacità digitali che favoriscano la transizione della cultura aziendale verso paradigmi sempre più digitali.  Il Digital Strategist deve coniugare una buona cultura di base, una conoscenza dei processi aziendali  ed  un approccio “olistico” al marketing con una vivace curiosità ed una spiccata passione per l’innovazione tecnologica”, aggiunge Maccari.

Dall’analisi emerge anche un forte incremento di richieste di Big Data Manager con il compito di analizzare la mole di dati aziendali disponibili, integrandoli con quelli presenti sul web.

“Per aspirare ad un ruolo nel mondo delle Big Data Analytics” osserva al Summit PRAXI,  Loretta Chiusoli, HR Director di Crif, società attiva nei servizi di informazioni commerciali, “è necessaria una laurea in Statistica, Informatica, Economia, o Ingegneria Gestionale, una precedente esperienza tecnica acquisita preferibilmente nella consulenza e almeno 5 anni di lavoro nell’e-commerce o nella gestione dei dati aziendali. Si tratta di una figura trasversale che deve avere sia competenze tecniche, sia economiche e gestionali. In Italia, gli investimenti nei cosiddetti  big data analytics  sono cresciuti notevolmente nel 2016: pertanto sono attesi forti cambiamenti anche nel mercato del lavoro”, conclude Chiusoli.