Nel nostro Paese il tasso di penetrazione dell’utilizzo di Internet si ferma al 60,2%, dato prossimo a quello di Libano e Argentina, 62%, Polonia e Cina, 63%, e Venezuela, 67%, ma lontano dalle vette toccate da Stati Uniti, 86%, Chile, 76% e Russia 73% e da diversi Paesi Europei.

Internet è sempre più uno strumento di libertà per le popolazioni dei Paesi emergenti: mentre in Italia il tasso di penetrazione degli utenti di internet sul totale della popolazione si attesta al 60,2%, Cile e Russia viaggiano oltre il 70%, il Venezuela si attesta al 67% mentre la Cina arriva al 63% e Libano e Argentina si attestano al 62%. Tra i Paesi prossimi ad avvicinarsi all’Italia, si trovano il Brasile, con una penetrazione del 51% ed Egitto e Messico con il 50%.

Proprio la maggiore diffusione di internet risulta essere alla base di un maggiore desiderio di libertà sul web: i Paesi a maggior diffusione sono anche quelli contrari alla censura governativa. In Venezuela, l’89% delle persone sono favorevoli all’eliminazione della censura, seguono Libano e Cile, che si attestano all’86%; chiudono il ranking l’Uganda con il 49% delle persone favorevoli e il Pakistan con il 22%.

Questi sono alcuni dei dati 2014 del Pew Research Center, presentati  a State of the Net da Lee Rainie, direttore della ricerca su Internet, Scienza e Tecnologia dell’istituto, nel corso del panel The Next Digital Disruptions.

La crescita di internet raccontata da Lee Rainie è un’opportunità e oggi gli algoritmi accelerano la nostra società. Con gli strumenti, la rete può migliorare, ma instradare il cambiamento dipende da ogni singola persona” affermano Beniamino PagliaroSergio Maistrello e Paolo Valdemarin, fondatori di State of the Net.

L’influenza positiva della rete
Tra le motivazioni che spingono maggiormente all’uso di Internet nei Paesi emergenti figura anzitutto l’educazione: il 64% della popolazione dei 32 Paesi esaminati ritiene che la rete abbia un’influenza positiva su questo tema. Il 53% ritiene poi che il web agevoli lo stabilire relazioni personali, mentre il 52% lo apprezza per fattori economici.
Una minor fiducia viene invece attribuita sulle questioni politiche: in questo caso il 30% ritiene che Internet abbia una cattiva influenza mentre il 36% afferma il contributo positivo. La situazione poi si ribalta sul tema della moralità: il 42% ritiene che il web abbia una cattiva influenza.

I contenuti condivisi
Lo stesso orientamento viene espresso del tipo di contenuto che si preferisce fruire attraverso i social network: mentre il 72% condivide musica e film e il 56% notizie sportive, si registra una maggior cautela verso i contenuti politici, condivisi dal 34% degli intervistati, e quelli religiosi, condivisi da meno di un terzo del campione (30%).

Proprio i social network rappresentano lo strumento principale di accesso alla rete per la maggior parte della popolazione nei Paesi emergenti. Vi accedono in questa modalità il 93%  degli utenti internet nelle Filippine, l’88% di quelli del Kenia e del Venezuela all’88%.
In Italia più del 60% della popolazione utilizza i social network, percentuale prossima al quella degli USA, 65%, e della Cina, 58%.

Il desiderio di non essere censurati
La possibilità di una maggiore libertà di condivisione via internet senza censure governative trova ampia risonanza in molti Paesi sudamericani: in Venezuela è auspicata dal 89% degli intervistati, il Cile dall’86% e in Argentina e Brasile dall’80%. In Bolivia la percentuale scende al 76%. Nel Medio Oriente e in nord Africa questo desiderio è espresso soprattutto in Libano, secondo in classifica con l’86% degli intervistati favorevoli, e in Egitto, quarto con l’83%. Chiudono il ranking l’Uganda con il 49% delle persone favorevoli e il Pakistan con il 22%.

Un accesso maggiore a internet genera un maggiore desiderio di libertà: la percentuale di intervistati che sono contrari alla censura dei governi su Internet risulta crescere sopratutto nei Paesi in cui la penetrazione di internet è più alta: in Cile, Venezuela, Libano, Argentina è compresa tra il 62 e il 76%. Mentre Uganda e Pakistan risultano più staccati dagli altri Paesi, con penetrazione dell’uso di internet limitata tra il 15 e l’8%.

[1] Fonte: https://gradesfixer.com/blog/the-world-factbook/

[2] Fonte: http://www.internetworldstats.com/europa.htm#it