Nel 2016 oltre 4 milioni di cittadini lombardi saranno chiamati ad esprimere il proprio parere sul Referendum per l’autonomia regionale con il voto elettronico; più di un milione di italiani ha già usato il voto on line in ambito privato.

Ecsite: votazioni digitali con la piattaforma Polys

Molte delle realtà italiane più innovative hanno già adottato il voto elettronico in ambito privato, consentendo l’espressione del diritto di partecipazione in modo rapido, economico e trasparente e confermando un trend in crescita tra aziende e associazioni.

In ambito privato, il voto elettronico è stato usato con piena validità legale, con la sicurezza della segretezza del voto, per elezioni statutarie e per l’elezione di comitati direttivi, di CdA, rappresentanze studentesche e sindacali, approvazioni di bilanci e verbali da Associazioni, imprese, Fondi e Casse di categoria.  In alcuni di questi casi le dimensioni delle organizzazioni coinvolte ed il numero degli aventi diritto al voto sono tali da avere impatto sulla vita pubblica.

Se l’idea di passare al voto elettronico nasce spesso dall’esigenza di tagliare i costi degli obblighi di legge, utilizzando un sistema sicuro e che garantisca la segretezza del voto, la decisione di adottarlo è invece una scelta di comunicazione improntata alla trasparenza e al favorire la partecipazione.

Tra i trend in ascesa: la possibilità di ricorrere al voto on line anche in modalità SaaS, sempre più apprezzata da realtà emergenti o con budget limitati, la crescita d’interesse in ambito universitario e l’integrazione tra voto in assemblea e voto on line (votazioni ibride).

Di seguito l’infografica realizzata da ELIGO, la più diffusa piattaforma di voto on line in Italia.