In crescita l’indice Ifiit. Esistono però alcuni fattori che limitano gli investimenti e alcuni settori non innovano abbastanza

È in aumento la misura della propensione agli investimenti in innovazione tecnologica. A confermalo l’Indice Ifiit (indice di fiducia sugli investimenti in innovazione tecnologica) che a luglio ha toccato i  34,80 punti, in salita dai 34,30 del mese precedente, mentre nel mese di maggio registrava 34,60 punti.

I settori più propensi ad investire in innovazione tecnologica sono il meccanico, il fashion, i trasporti, la sicurezza, l’energetico e le comunicazioni. Persiste la debolezza delle aree geografiche più arretrate, dove la cultura dell’innovazione è presente a macchia di leopardo e coinvolge solo alcuni distretti. Sono ancora in difficoltà i settori edili, del commercio al minuto e le attività professionali.

Indice Ifiit

Il trend di fondo resta improntato ad un recupero, anche se molto lento e spezzato a tratti.  Inoltre la platea degli imprenditori resta ancora sostanzialmente divisa. Accanto a grandi e medie aziende che sono esportatrici e che puntano ad un allargamento dell’azione sui mercati esteri, altre aziende, generalmente di dimensioni inferiori (piccole e micro-imprese) fanno fatica a convivere con un mercato interno ancora poco dinamico. Inoltre, nell’attuale congiuntura pesano alcuni fattori che frenano gli investimenti: la scarsità di credito legata anche alla crescita delle sofferenze bancarie, il difficile quadro geopolitico internazionale, la crisi greca e le sue possibili ripercussioni sul resto d’Europa.