Per fronteggiare le minacce del traffico non umano, Videology ha deciso di affidarsi alla tecnologia White Ops

Securing the Future Enterprise Today

Vi affidereste a un home banking che non richieda alcuna password o nessuna forma di autenticazione? Facendo un paragone, è questo – in sostanza – ciò che la gran parte dell’industria dell’advertising digitale chiede quotidianamente ai brand: effettuare transazioni da milioni di dollari a fronte di livelli minimi di sicurezza e autenticazione. Basta dare uno sguardo a come altri settori stanno contrastando il problema della cyber-sicurezza digitale, investendo milioni di dollari per fermare e prevenire le frodi. Gartner stima che nel 2014 la spesa per l’information security a livello mondiale abbia raggiunto il valore di 71,1 miliardi di dollari. Altri settori non si limitano a denunciare le frodi, ma prendono contromisure per sventare gli attacchi dei criminali prima che abbiano inizio. Videology ritiene sia giunto il momento che anche nel mondo dell’advertising e del marketing digitale si faccia lo stesso con riferimento a traffico non umano (noto anche come NHT) e botnet.

Nel 2013, il problema del NHT ha cominciato ad avere un notevole impatto sull’ecosistema digitale cogliendo impreparati molti addetti ai lavori. In quel periodo i criminali hanno cominciato a rendersi conto che il marketing digitale avrebbe rappresentato una potenziale opportunità di guadagno se fosse stato bersaglio di attività fraudolente. A tal fine, molti di essi hanno quindi fatto ricorso a diverse tattiche messe in atto per colpire banche e istituti di credito, sfruttandole inizialmente nel display advertising, per poi accorgersi rapidamente che l’opportunità di guadagno era maggiore nel video digitale, grazie ai suoi CPM medi più elevati.

A quel punto, Videology ha cominciato a prendere in considerazione dei vendor esterni, nella speranza di trovare un partner primario capace di adattarsi al profilo globale e all’impegno garantito nell’offrire i massimi livelli di sicurezza e qualità ai brand nostri clienti. È stato fatto un minuzioso controllo su ogni impression servita tramite la nostra piattaforma in cerca di attività sospette, abbiamo “taggato” contemporaneamente singole campagne con diversi vendor per determinare che tipo di informazioni ognuno di essi fosse in grado di fornire e individuare quello che fosse veramente in grado di fare la differenza e identificare persino gli schemi più sofisticati. La nostra prima scelta è stata White Ops, con cui abbiamo stretto di recente una partnership.

Abbiamo iniziato condividendo i dati e i percorsi scoperti tramite le verifiche sui nostri clienti, per poi rimuovere i domini offensivi dalle principali integrazioni di scambio disponibili sulla nostra piattaforma. La problematica principale nella quale ci siamo imbattuti era data dal fatto che il più sofisticato di questi schemi non era basato su domini bensì su indirizzo IP/utente. L’indicazione era chiara – l’esistenza potenziale di impression non umane poteva avere origine da qualsiasi dominio presente nel web. A quel punto ci siamo resi conto che saremmo dovuti entrare a piè pari e cominciare a integrare la tecnologia Non-Human Traffic Real Time Blocking di White Ops in ogni nostro stack di server presente nel mondo. È con grande orgoglio che ora possiamo annunciare che senza impatti sulla latenza, possiamo prevenire la maggiore parte del NHT prima che abbia origine, grazie alla partnership con White Ops. I nostri clienti ora possono lanciare le proprie campagne e i propri media privati tramite la nostra piattaforma con piena fiducia sul fatto che stanno ottimizzando il ROI.

Ci impegniamo a continuare a dedicare risorse a questa problematica fondamentale. La questione rimane il capire se anche altri nel nostro settore faranno lo stesso. Per ottenere una vera convergenza, i brand devono essere in grado di allocare nel digital il proprio budget marketing senza il timore che il loro messaggio sparisca nei meandri di internet. Continueremo a offrire ai nostri clienti gli strumenti che infondono sicurezza – speriamo, con sincerità, di non dover più parlare di questo problema entro i prossimi due anni. Preferiremmo piuttosto focalizzarci sull’entusiasmante potenziale dell’indirizzabilità (o meglio “addressability”) che il digital offre.

A cura di José Enrique Rodriguez, Regional Manager Southern Europe, Videology