Un’indagine condotta da Akamai e Streaming Media indaga i trend nel consumo di video online, chiedendo ai professionisti del settore di raccontarsi

Quali sono le sfide che un distributore di contenuti audiovisivi online deve affrontare, nell’era dell’internet ubiquo? È quello che Akamai e Streaming Media hanno chiesto a un campione di oltre 1000 professionisti europei  e nordamericani, le risposte dei quali sono confluite nel Rapporto sullo Stato dei servizi CDN (Content Delivery Network).

Lo studio si è concentrato sulle preferenze nella visione di video online e su alcune considerazioni sulle reti di distribuzione. Ecco una sintesi dei risultati.

Le preferenze
Circa i 2/3 degli intervistati preferiscono guardare i propri programmi preferiti on-demand. Quando devono “accontentarsi” di farlo dal vivo, circa il 56% predilige ancora la televisione agli altri dispositivi. Per guardare contenuti online, invece, negli Stati Uniti si preferisce il notebook (25%) e il PC desktop (22%) alla TV (19%). In Europa è più diffuso l’uso del tablet (23%) e degli smartphone (10%). “In termini di dispositivi, il mercato è più frammentato che mai – ha spiegato Timothy Siglin, collaboratore di Streaming Media. – Una sfida senza precedenti per i provider di contenuti premium“.

Tale sfida consiste nel coniugare qualità delle immagini e velocità di caricamento: circa un 1/3 del campione, infatti, abbandona un video che non parte entro 5 secondi e dichiara che la qualità conta, nell’esperienza globale di visualizzazione online. “Sempre più persone scelgono di guardare video online con aspettative sempre maggiori, in termini di qualità del contenuto e di esperienza generale”, ha commentato in proposito Neil Cohen, vicepresidente della divisione Product Marketing di Akamai. Una sfida che si allarga dai produttori di tecnologie innovative agli advertiser.

Considerazioni
Il rapporto mette in evidenza come alcune funzioni offerte dalle CDN siano considerate più importanti di altre. Il 26% del campione, per esempio, ha evidenziato la rilevanza di poter guardare un video in modalità multi-schermo. Ciò che sembra preoccupare di più gli intervistati, però, è l’uniformità nella visione: il 78% di loro preferisce un avvio lento ma una riproduzione senza interruzioni.

Tra i punti critici rilevati dall’indagine, infine, il più preoccupante riguarda il controllo dei costi, cui bada con molta attenzione il 48% del campione.