Oltre 10 mila i cyber attacchi diretti alla PA evidenziati dal Cis. Il rischio è molto più concreto di quel che si pensi

Non solo utenti privati ed aziende sono sotto il costante attacco da parte dei cyber criminali, ma anche la PA è un bersaglio molto ambito. Solo che in quest’ultimo caso nessuno ne parla, o meglio, ne parlava. Questo perché il Centro di ricerca di Cyber Intelligence and Information Security (Cis) dell’Università di Roma La Sapienza ha pubblicato un’indagine rivolta alle amministrazioni italiane proprio sul tema della sicurezza informatica.

Il risultato? Sono stati oltre 10 mila cyber attacchi diretti alla PA. Un numero molto elevato e forse troppo spesso sottovalutato. Basti pensare – come viene riportato dal rapporto – se i criminali dovessero riuscire a bloccare le centrali elettriche o se per una settimana le contrattazioni in Borsa venissero interrotte, le conseguenze sarebbero disastrose. Scenari degni di colossal americani questi, ma che in realtà non sarebbero poi così fantasiosi stando alle risposte fornite da 42 amministrazioni centrali, 117 Comuni, 19 Regioni, dal 25% delle Asl e dal 4,5% degli ospedali.

È opportuno sottolineare però che il grado di pericolosità del fenomeno non è stato del tutto esaurito a causa della formula del questionario utilizzata. Sarà a discrezione sia dell’Agenzia Digitale che del Governo l’approfondimento delle problematiche emerse: esperti del settore potrebbero valutare le falle informatiche e cercare di porvi rimedio al più presto. Questo perché, come visto con le penetrazioni nelle centrali nucleari sudcoreane a dicembre o alle più recenti intrusioni avvenute in Germania, il rischio è realmente concreto.