La nuove versione del Trojan ZeuS ha già colpito150 banche e 20 sistemi di pagamento in 15 Paesi.

Ancora una volta i sistemi di banking online e i loro clienti sono sotto attacco. Il responsabile è Chthonic, un malware evoluto dal famoso Trojan ZeuS che ha già colpito150 banche e 20 sistemi di pagamento in 15 Paesi. Tra questi anche l’Italia, nazione che insieme a Stati Uniti, in Spagna, Russia e Giappone, risulta, secondo Kaspersky, una delle più colpite.

Come funziona Chthonic?

Il malware sfrutta le funzioni del computer, tra cui la webcam e la tastiera, per rubare le credenziali dei clienti del banking online. I criminali possono anche connettersi da remoto al computer e controllarlo per effettuare transazioni. Le principali armi di Chthonic, tuttavia, sono gli injector web che permettono al Trojan di inserire il suo codice e le sue immagini nelle pagine bancarie caricate dal browser del computer, consentendo ai cybercriminali di ottenere il numero di telefono della vittima, le sue password temporanee e i PIN, oltre a tutti i dettagli del login e delle password inserite dall’utente.

Le vittime vengono infettate tramite link o documenti con estensione .DOC allegati nelle email che installano una backdoor per il codice nocivo. L’allegato contiene un documento RTF creato appositamente per sfruttare la vulnerabilità CVE-2014-1761 dei prodotti Microsoft Office. Una volta scaricato, il codice dannoso che contiene un file di configurazione criptato viene iniettato nel processo msiexec.exe e nel dispositivo vengono installati numerosi moduli nocivi.

Fino ad ora Kaspersky Lab ha scoperto moduli che possono raccogliere informazioni di sistema, rubare le password salvate, registrare i tasti digitati, permettere l’accesso da remoto e registrare video e suoni tramite la webcam o il microfono, se presenti.

Quali gli effetti sulle banche?

Nel caso di una delle banche giapponesi prese di mira, il malware è in grado di nascondere le notifiche della banca e iniettare uno script che permette agli hacker di effettuare diverse transazioni usando l’account della vittima.

I clienti delle banche russe colpite, invece non appena effettuano il login, vengono accolti da pagine di siti bancari falsi. Il Trojan, in questo caso, crea un iframe che copia, mantenendo le stesse dimensioni, la finestra originale del sito.

Fortunatamente, molti frammenti di codice usati da Chthonic per effettuare le iniezioni online non possono più essere utilizzati in quanto le banche hanno cambiato la struttura delle loro pagine e, in alcuni casi, i domini.