Ottocento ragazzi hanno sperimentato come la scuola italiana dovrebbe essere evolvere

C’è l’insegnante di una scuola elementare romana che si porta da casa il tablet, connettendosi a internet grazie al wifi trasmesso tramite il suo cellulare pur di riuscire a scrivere fantastiche storie alla Rodari messe insieme dai bambini sfruttando la “nuvola” informatica. C’è la professoressa di Bergamo che scende dalla cattedra e si mette a fare lezioni di italiano eliminando banchi e sedie e trasformando la classe in un laboratorio di ricerca. E c’è il professore che verifica la preparazione con gli studenti spiegando la lezione che hanno già approfondito a casa prima di farlo in classe. Nella classe a fianco ci sono i bambini che fanno “coding”, imparando il linguaggio informatico della programmazione attraverso il gioco, mentre in un’altra aula i più grandi creano gli oggetti che devono osservare e studiare con la stampante 3D.

E’ successo oggi a Milano, nelle aule dell’Istituto Leone XIII dove ottocento tra studenti, genitori e insegnanti giunti da tutta Italia, dalle primarie alle classi che si preparano alla maturità, hanno potuto andare a lezione alla scuola digitale del futuro, così come si va delineando sulla base delle diverse sperimentazioni, in occasione di Tablet School , il terzo meeting nazionale degli studenti organizzato dal Centro Studi ImparaDigitale e trasmesso in diretta streaming.

Per una volta infatti non ci si è limitati a parlare di scuola digitale, ma studenti e docenti hanno potuto assistere a lezioni che gli hanno fatto toccare con mano come la tecnologia può rivoluzionare la didattica, secondo i nuovi metodi e le diverse sperimentazioni incentrate sulle tecnologie che stanno cambiando la scuola italiana.

«Le opportunità offerte dalla tecnologia non sono nulla se non vengono colte – ha commentato Luca De Biase, presidente di ImparaDigitale -. Quello che conta è il risultato didattico. È questo dipende in primo luogo dalla conoscenza, dalla competenza, dalla passione, dalla dedizione e dalla visione di quelle centinaia di docenti che stanno andando avanti nel percorso per la creazione di una scuola adatta alla contemporaneità».

In tutta Italia insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado stanno attuando una rivoluzione delle metodologie didattiche attraverso sperimentazioni che sfruttano le tecnologie digitale e i nuovi media per adattare il processo di apprendimento alle nuove esigenze della scuola e del mondo del lavoro. Tablet School 3 si è svolto parallelamente all’evento conclusivo, a Matera, delle consultazioni avviate dal ministero dell’Istruzione sul piano di riforma “La Buona Scuola”, alla presenza del ministro Stefania Giannini.

Parlare di digitale nella aule scolastiche significa anche rivoluzionare e aggiornare la regia della didattica. In quest’ottica, e in linea con la programmazione per competenze avviata nelle scuole italiane ed europee, ImparaDigitale ha presentato oggi la sua proposta di piattaforma di “curriculum mapping”, che prende spunto da un approccio nato e largamente diffuso negli Stati Uniti. Mappare il curriculum significa rendere intelligibile, condivisibile e trasparente il curriculum scolastico di ogni singolo ragazzo e le sue componenti, che tenga conto dei valori educativi fondamentali della scuola e delle competenze di riferimento, integrandolo con il tradizionale registro elettronico basato sulla programmazione annuale e sulla strutturazione delle unità formative della programmazione.