La ricerca che l’azienda conduce annualmente evidenzia i cambiamenti nelle abitudini lavorative e nei rapporti con i device connessi a internet, confrontando due generazioni di dipendenti

Tre motivi per scegliere un Task e Workflow Manager

Come sarà strutturato il lavoro del futuro? Il Cisco Connected World Technology Report traccia alcuni scenari, confrontando le esigenze di flessibilità e le richieste organizzative di aziende e dipendenti di più generazioni. Tra gli stili che si adottano nella vita privata quanto in quella lavorativa spicca il supertasking, evoluzione del multitasking. Buona parte degli intervistati, inoltre, conferma la crescente importanza dei dispositivi wearable, che avanza di pari passo con la pervasività dell’Internet of Things.

 

Contenuti generali
La ricerca prende in esame lavoratori tra 18 e 50 anni provenienti da 15 paesi del mondo, appartenenti dunque sia alla generazione X che alla Y, mettendo in luce analogie e differenze non sempre prevedibili.

Come detto, il supertasking è una tendenza in aumento, considerando che il 40% dei lavoratori di entrambe le generazioni dichiara di poter far bene più di due cose alla volta. Circa la metà del totale, inoltra, crede che il supertasking renda più produttivi, e molti hanno importato questo metodo dalla vita privata sul posto di lavoro.

Chiamati a giudicarsi reciprocamente, i Millenals della generazione Y si ritengono per il 56% più efficienti dei colleghi più anziani, e anche questi ultimi (60%) ritengono che i più giovani siano più rapidi grazie all’utilizzo di mobile e app. I professionisti delle risorse umane, affermano che è mediamente più difficile gestire dipendenti Y, soprattutto per la loro ambizione di ottenere tutto e subito.

 

Flessibilità: morte del lavoro 9-17?
L’orario lavorativo tradizionale non è più considerato l’unica soluzione, o la più produttiva, da una buona fetta degli intervistati. Oltre la metà dei lavoratori di entrambe le generazioni, infatti, si reputa disponibile tutto il giorno, tutti i giorni, per motivi di lavoro. Sulla possibilità di lavorare in remoto, è interessante notare che la generazione Y preferisce lavorare in ufficio in misura maggiore rispetto a alla generazione X, perché si ritiene più concentrato e produttivo.

Due terzi di tutti i lavoratori, comunque, pensano che un’azienda debba permettere modelli di lavoro flessibili per restare competitiva. La maggior parte di loro, però, non sarebbe disposta a farsi ridurre il salario in cambio di tale flessibilità.

 

Scenari futuri e curiosità
Il BYOD è un fenomeno pervasivo e destinato ad aumentare: l’Australia fa da apripista, con la metà dei suoi lavoratori che usa anche 10 dispositivi diversi al lavoro o nella vita privata. Lo scenario globale vede comunque il BYOD come un privilegio, appannaggio solo di alcune figure lavorative come executive, staff vendite o IT.

La necessità di essere connessi sempre e comunque col mobile, per una percentuale piuttosto alta degli interpellati (42%), è più importante funzioni fisiologiche come l’olfatto. Il pc portatile, però, rimane ancora lo strumento lavorativo preferito da gran parte dei lavoratori.

Conclude lo studio una curiosità: ipotizzando si possa sviluppare un impianto per il cervello che si colleghi a Internet, circa un quarto sarebbe d’accordo nel farselo impiantare, per la precisione il 26% della generazione Y e il 21% della generazione X.