Le organizzazioni necessitano di investire ulteriormente nelle persone, nei processi e nella tecnologia così da far maturare le proprie architetture cloud.

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Non ci siamo. Il Cloud in Europa non decolla. A lanciare il monito è IDC secondo cui le imprese del vecchio continente hanno ancora molto da fare prima di potersi completamente buttare sulle “nuvole”. I dipartimenti IT Europei dovrebbero continuare ad innovare e necessitano di investire ulteriormente nelle persone, nei processi e nella tecnologia così da far maturare le proprie architetture cloud.

Dalla ricerca condotta dalla famosa società di analisi è emerso che il 56% dei dipartimenti IT Europei non è in grado di trovare uno staff qualificato che supporti con efficacia i progetti cloud. Il problema però non è solo “esterno” ma è insito anche all’interno delle organizzazioni: il 61% dichiara di avere difficoltà ad aggiornare le competenze dei propri impiegati affinché possano abilmente valutare e negoziare contratti con i cloud provider. Inoltre il 70% deve ancora imparare come utilizzare in maniera efficace strumenti di automazione, self-service e orchestrazione.

Le difficoltà sono pratiche, quindi. Solamente il 5% degli intervistati non ha ancora considerato il cloud come elemento su cui puntare per essere più efficienti e flessibili. Il 41% del campione a livello mondo cerca invece di sfruttare il cloud per ottenere un vantaggio competitivo. Più in ritardo in Europa: il 59% dei dipartimenti IT non in grado di portare i progetti cloud oltre la barriera dei progetti infrastrutturali dell’IT.

Esiste comunque una problematica che probabilmente limita gli investimenti. Soltanto un terzo delle organizzazioni del vecchio continente è in grado di costruire una giustificazione economica per i progetti cloud. Risulta molto difficile infatti riuscire a dimostrare con esattezza il ritorno sull’investimento (ROI) di queste attività .

La spesa per i servizi cloud e per le fondamenta degli ambienti cloud ha visto una crescita del 25% in Europa rispetto ai 12 mesi precedenti, ma la spinta da parte dei service provider potrebbe iniziare a perdere vigore nei prossimi anni se i buyer IT e i dirigenti delle linee di business non sono valutati per il loro livello di maturità cloud e quindi aiutati a sgretolare sistematicamente gli ostacoli all’adozione” ha osservato Giorgio Nebuloni, research manager Cloud Practice per IDC.