Secondo il parlamentare Indrek Tarand, l’istituzione comunitaria utilizzerà Debian nei propri sistemi e i documenti saranno realizzati nel formato ODF

La fine al supporto di XP si sta inesorabilmente avvicinando. Le scelte dei possessori del sistema operativo Microsoft che vedrà il suo switch off l’8 Aprile sono 3: non effettuare nessun upgrade, rischiando così di subire una crescita degli attacchi malware, aggiornarsi a sistemi più moderni come Windows 7 e 8 o virare sui software open source. Quest’ultima via sembra essere quella intrapresa dal Parlamento Europeo che, secondo il parlamentare Indrek Tarand, utilizzerà Debian nei propri sistemi e i vari documenti saranno realizzati nel formato ODF (Open Document Format). Non si tratta della prima realtà istituzionale che ha deciso di abbracciare i software liberi: prima del Parlamento Europeo anche il comune di Monaco di Baviera, il Regno Unito e l’Uruguay erano passati a soluzioni open source con risultati molto positivi.

L’indiscrezione fornita dal parlamentare troverebbe conferma nella decisione dell’European Parliament Free Software User Group (Epfsug) di aver già stabilito un piano per il passaggio da software proprietari a quelli open source.