La metà dei consumatori comincia a guardare un video su un dispositivo, per poi finirlo di vedere su un altro. Come fare advertising?

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Negli ultimi cinque anni la fruizione del media e entertainment si è notevolmente trasformata grazie a nuove tecnologie, maggiore larghezza di banda e il diffondersi di dispositivi smart che permettono ai consumatori di interagire con i contenuti video in modi completamente nuovi rispetto al passato. Di tutto questo gli advertiser devono tenerne conto, adeguandosi rapidamente alla nuova realtà.

Il pubblico che brand e agenzie vogliono raggiungere, visualizza infatti numerosi contenuti su una gamma eterogenea di dispositivi – spesso  anche simultaneamente – capace di trasmettere lo stesso contenuto – o uno correlato – in ogni momento, ovunque, con feature e interattività social e applicazioni di content-amplification. I content provider confezionano i propri contenuti e le pubblicità adattandoli a molteplici dispositivi – come nel caso di servizi quali SkyGo – per servire al meglio questi consumatori, soddisfacendo le loro esigenze, indipendentemente dal momento e dal dispositivo. 

Negli USA, una ricerca di TechCrunch ha rivelato che quasi la metà dei consumatori comincia a guardare un video su un dispositivo, per poi finirlo di vedere su un altro – di solito si comincia su uno smartphone e si termina su un device con schermo più ampio.

I consumatori stanno anche combinando il loro tempo di visualizzazione, passando da un device all’altro. Una ricerca Mediascope di IAB Europe dello scorso giugno ha rivelato come ad oggi quasi 25 milioni di persone nel Regno Unito usano regolarmente tre schermi per guardare e interagire coi contenutiL’advertising audio-visivo è sempre più in voga. È emotiva, d’impatto ed efficace. La pubblicità è diventata sempre più un’estensione del contenuto stesso – personalizzabile, social, interattiva e targhetizzata. 

Tuttavia la crescente diffusione della possibilità di visualizzare contenuti video in ogni momento su qualsiasi tipo di schermo, fa sì che gli advertiser non possano più acquistare lo spazio TV in modo isolato rispetto al digitale. Le strategia media devono quindi riflettere la natura cross-channel della visione TV. Il mondo ha superato la divisione “TV vs digitale” entrando in un’epoca nella quale entrambe le realtà devono collaborare per raggiungere il pubblico in tempo reale e assicurare un impatto migliore per i brand. Tutto questo deve partire con i consumatori prendendo in considerazione i loro movimenti tra schermi e dispositivi. Quando gli inserzionisti cambieranno il proprio investimento in linea col comportamento dei consumatori si renderanno conto che tradurre una conoscenza approfondita del complesso mondo della fruizione di contenuti video in un unico piano media integrato offre un impatto di gran lunga più amplificato.

Dispositivi e piattaforme devono essere gestiti per essere complementari tra loro, per consentire ai brand manager di sfruttare al meglio le potenzialità di ogni singolo device. Per cui proprio come nessun editore si sognerebbe di distribuire contenuti su un unico canale, nessun brand dovrebbe restringere il proprio messaggio a un unico dispositivo e a una singola modalità di visualizzazione. La TV e il digitale sono diventati una continuazione dell’esperienza totale del consumatore.

Ma dato che le abitudini dello “spettatore tipo” stanno evolvendo, le piattaforme di programmatic technology  devono aiutare brand e agenzie a muoversi in questa nuova realtà. Dato che i meccanismi d’acquisto e alcune metriche sono differenti per ogni piattaforma, è importante affidarsi a un partner tecnologico che sia capace di uniformare e facilitare il più possibile l’acquisto a un dato prezzo o a una particolare metrica su tutte le piattaforme. Esistono infatti realtà come la nostra che collaborando con  partner specializzati nel data e media research, sono in grado di utilizzare le migliori best practice tecnologiche per seguire i consumatori sfruttando il frequency capping cross-device e l’ottimizzazione della spesa relativa ai contenuti multimediali su dispositivi complementari per amplificare l’impatto della TV.

Le nuove metriche digitali consentono una pianificazione integrata dalla TV al digitale.
Queste metriche non solo offrono ai media buyer gli strumenti per identificare i tipi di pubblico sui vari schermi, ma consentono anche di comprendere i fattori e le azioni che in definitiva portano i consumatori nell’imbuto del marketing dalla brand awareness all’acquisto.

L’adozione di un approccio multi-screen assicura un maggiore impatto sul brand, una migliore delivery della campagna e meno sprechi, consentendo a brand manager e media buyer di prendere decisioni più ponderate. Una nostra ricerca – basata su oltre 500 milioni di impressioni nel Regno Unito – sull’impatto della convergenza dei video illustra questo punto. Il video online, da solo, ha garantito un’impressionante crescita media del 33 percento per quel che riguarda il richiamo del brand tra i consumatori che hanno visto le campagne rispetto a quelli che non hanno visto nessun tipo di pubblicità. Tuttavia le campagne su tre schermi hanno avuto un 90 percento di successo in più nel favorire il richiamo del brand rispetto a quelle basate solo su video online.

In definitiva, tutto viene fatto per consentire al brand di emergere e, ovviamente, per favorire la vendita dei prodotti. I contenuti video possono avere un impatto incredibile, cosa che ha reso la pubblicità televisiva così efficace all’inizio. Ora sono disponibili su molteplici schermi e fanno parte della “dieta multimediale quotidiana” di milioni di consumatori, che guardano sempre più video, più spesso e su un numero maggiore di device. Tutto ciò crea grandi ed entusiasmanti opportunità che consentono ai brand di ottenere un impatto persino maggiore – dato che quando il consumatore chiama, l’advertising deve rispondere.

José Enrique Rodriguez, Regional Manager Southern Europe, Videology

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