I dati della diffusione dell’e-commerce in Europa sono confortanti: le carte di credito si usano sempre di più per acquistare online, ma l’Italia è indietro.

Carte-di-credito

Il boom dell’e-commerce è oramai assodato: sempre più cittadini in tutta Europa decidono di affidarsi web per i propri acquisti spinti dalla convenienza e dalla praticità di fare shopping in rete.

A sostegno di questa pratica è anche la possibilita di scegliere tra le migliori carte del circuito Visa, MasterCard o altri, in modo da avere tra le mani un prodotto sicuro alle condizioni a noi più favorevoli.

Gli italiani sanno bene, infatti, che richiedere una carta di credito significa avere a disposizione uno strumento per effettuare delle transazioni di denaro elettronico in tutta sicurezza ad un prezzo competitivo.

 

Lo sviluppo dell’e-commerce in Italia, però, è ancora lontano dalla media europea: stando ai dati dell’analisi realizzata dal Centro Studi di MMOne Group, agenzia specializzata in servizi e-business per le aziende, solo il 17% degli italiani ha fatto almeno un acquisto sul web. E anche le imprese sono ancora poco inclini ad affidarsi al web, la quota di fatturato legato all’e-commerce è ancora molto modesto, infatti. La quota di fatturato delle imprese derivante dalle vendite in rete è appena del 6%, mentre in Europa la media si attesta al 15%. Solo il 6% del totale delle imprese italiane vende online (la media UE è del 16%).

Nella classifica europea dello sviluppo dell’e-commerce il nostro Paese si colloca solo al 25° posto su 28 paesi europei. Ma quali sono le motivazioni dietro a questo ritardo? È tutta una questione istituzionale, culturale e imprenditoriale.

L’agenzia ha preso in considerazione 12 indicatori Eurostat che fotografano i comportamenti di aziende e cittadini in Italia e all’estero, sia per quanto riguarda l’attitudine all’acquisto e alla vendita di prodotti, che all’utilizzo di servizi come l’internet banking e gli acquisti di libri on line.

Ai primi posti della classifica, invece, ci sono Danimarca, Svezia e Gran Bretagna. Attribuendo un punteggio convenzionale pari a 100 alla Danimarca, il Paese che sfrutta al meglio le potenzialità della rete, l’Italia totalizza 14,2 punti, la Spagna 30,6, la Francia 52,6 e la Germania 67,8.

Inoltre, appena l’11% delle imprese del nostro Paese ha una piattaforma per vendere anche sul web, mentre la media europea è del 15%. Ancora, solo il 5% riceve ordini via internet, numeri lontanissimi dalla media UE pari al 13%. L’unico dato che leggermente al di sopra della media europea è quello relativo alle imprese italiane che fanno acquisti online: si tratta del 35%, contro una media europea del 34%.

Ma quanti italiani fanno acquisti sul web? Secondo i dati solo il 17% degli italiani ha fatto almeno un acquisto sul web, contro il 74% degli svedesi. L’acquisto di viaggi online è all’8% (la media europea è al 24%, in Germania e Francia si va oltre il 30%, nel Regno Unito è quasi il 50%), mentre solo il 21% degli italiani utilizza l’e-banking per le operazioni di conto corrente, a fronte di un 82% della Finlandia e di una media europea del 40%.

Questo il commento di chi ha svolto lo studio: “In questo senso sono ancora poche le strategie nazionali messe in atto per potenziare e valorizzare il commercio elettronico, fra tutte la riduzione del digital divide, ancora presente in molte aree del Paese, e la diffusione della banda ultra larga. E-commerce vuol dire risparmio di tempo, di costi e di energia. Non cogliere questa opportunità potrebbe penalizzare anche il commercio tradizionale, sempre più eroso dalla concorrenza digitale. Occorre infatti comprendere che, grazie alla diffusione dei dispositivi mobili, molti utenti confrontano i prezzi esposti in corsia con quelli che compaiono sui display dei loro smartphone”.