L’azienda per gestire i suoi due Data Center utilizza il software free open source

L’azienda italiana Unidata ha scelto di sfruttare le potenzialità di OpenStack-ActiveResource, il più importante dei software free e open source legati al Cloud. Questa scelta, così come quella fatta da AT&T, Yahoo, Cisco, Dell, IBM, HP, Intel e SUSE Linux, contribuisce a rendere la piattaforma uno standard universale per il Cloud Computing.

Una delle caratteristiche che contraddistinguono il Cloud di Unidata risiede nella dotazione di due Data Center interamente ridondati. Questo consente, di fatto, un back-up continuo, garantendo la massima sicurezza dei dati. Infatti, in caso di mal funzionamento di un data center, evento comunque di per sé molto improbabile, ci sarà sempre il secondo a garantire il funzionamento dell’infrastruttura ed il salvataggio dei dati.– dichiara, Giampaolo Rossini Direttore Tecnico Unidata – Ogni nostro singolo data center si estende per oltre 500 metri quadrati ed è in grado di ospitare 190 rack e migliaia di server, che possono essere gestiti dai servizi Managed Hosting di Unidata e Cloud. È prevista un’alimentazione elettrica di riserva, per garantire massima continuità al servizio, assicurando funzionalità permanenti, ed il gruppo elettrogeno è in grado di sopperire alle eventuali mancanze di energia da parte dell’ente fornitore

L’infrastruttura Cloud di Unidata prevede inoltre rigide norme che regolamentano l’accesso ai locali dei data center e garantiscono la sicurezza delle sale dati, attraverso un doppio sistema che prevede procedure antintrusione e l’affiancamento di personale tecnico durante le visite del Cliente alle apparecchiature. La sicurezza dei contenuti e i servizi Cloud sono invece protetti mediante diversi livelli di sicurezza, realizzati attraverso dispositivi appositi e particolari tecniche di controllo sui nodi di connessione ad Internet che rilevano e impediscono eventuali tentativi di intrusione.