Rispetto ai primi 3 mesi dell’anno, le vendite dei tablet sono calate dell’1,5%. Mercati saturi e successo dei phablet le cause

Qualcosa sta cambiando: si tratta forse dei primi segnali verso un futuro più grigio per i tablet? Questi dispositivi, finora tanto apprezzati, entreranno in crisi? Ancor presto fare delle ipotesi o lanciare allarmismi, ma sicuramente bisogna rendersi conto che il loro boom non può essere infinito. Difatti la crescita delle vendite mondiali delle tavolette sta rallentando. A dirlo è IDC, secondo cui le consegne di tablet sono aumentate “solo” dell’11% nel secondo trimestre del 2014, raggiungendo quota 49,3 milioni di pezzi. “Solo” perché i tassi a cui eravamo abituati in passato erano ben altri. Inoltre l’11% è riferito in comparazione con lo stesso periodo dello scorso anno. Se invece si paragonano le vendite con quelle avvenute nei primi tre mesi del 2014, allora si evidenzia un calo, dell’1,5%.

Quali le ragioni? Due essenzialmente le cause. Da una parte il successo dei phablet, ibridi tra smartphone e tablet per dimensioni, e dall’altra la quasi saturazione del mercato consumer in diversi Paesi, soprattutto in Usa ed Europa. Maggiormente positive sono invece le prospettive negli Stati emergenti dove l’adozione delle tavolette non è ancora particolarmente dirompente. Allo stesso modo sono ancora poche le imprese nel mondo ad essersi dotate di tali device. Ed è proprio in questi settori che le case produttrici stanno cercando di investire. Una su tutte è Apple che ha pubblicamente annunciato l’intenzione di “far scoprire” alle aziende le tavolette elettroniche, anche grazie ad un accordo con IBM.

Apple, nonostante un calo nelle vendite e nelle quote di mercato, è ancora leader del settore con un market share del 26,9% e 13,3 milioni di unità consegnate. Segue Samsung con il 17,2% e 8,5 milioni di tablet venduti. Sul terzo gradino del podio si trova invece Lenovo: 2,4 milioni di device consegnati e una quota del 4,9%. Percentuale destinata a crescere alla luce della forti prestazioni (+64%) ottenute dalla società cinese negli ultimi mesi. Quarto posto per Asus (2,3 milioni di tablet e 4,6% del mercato). Male invece Acer che, con 1 milioni di pezzi venuti e un market share del 2%, ha perso il 36% rispetto a 12 mesi fa e si posiziona quinta.

Si osserva che complessivamente i primi 5 produttori detengono circa il 55% del mercato. I restanti 18 milioni di tablet venduti appartengono invece a organizzazioni più piccole, capaci però di conquistarsi le preferenze dei consumatori.

I grandi produttori, oltre al calo della domanda dovranno quindi preoccuparsi anche di un nuemro crescente di concorrenti? Quello che è sicuro è che la battaglia per il mercato dei tablet sta iniziando solo ora.